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È morta Martina, la bimba di 4 anni che aveva ricevuto un cuore nuovo al Monaldi

Non ce l’ha fatta Martina, la bambina di neanche 4 anni che lo scorso luglio aveva subìto un difficile trapianto di cuore all’ospedale Monaldi di Napoli, dopo aver sconfitto un tumore cerebrale. La piccola è morta per le complicanze post trapianto. Il suo sorriso e la sua tenacia hanno conquistato medici e infermieri dell’ospedale.
A cura di Francesco Loiacono
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La sua storia aveva commosso Napoli e l'Italia intera. E le lacrime, adesso, continueranno a scendere. Perché Martina, la bimba di neanche 4 anni che lo scorso luglio aveva subìto un difficile trapianto di cuore all'ospedale Monaldi, purtroppo non ce l'ha fatta. La piccola è morta all'interno dello stesso ospedale dove ha lottato per oltre un anno, superando prima un tumore al cervello e poi una grave cardiopatia che aveva reso necessario il trapianto.

La notizia della morte, riportata dal quotidiano "Il Mattino", risale a una settimana fa. Mercoledì sono stati celebrati i funerali di quello che era diventato un vero e proprio angelo per tutto il nosocomio, conquistando con la sua tenacia e i suoi sorrisi medici e infermieri. Anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si era appassionato al caso della piccola. Dopo il trapianto di cuore, reso possibile dal grande gesto d'amore di una famiglia di Roma che aveva da poco perso il figlio, De Luca aveva scritto: "Commuove e ci colpisce la toccante storia della piccola Martina. A lei e alla sua famiglia, come a quella di chi ha donato il cuore, va il nostro ideale abbraccio. È una storia che onora la sanità campana, ed è testimonianza e conferma di quanta professionalità e di quante eccellenze esistono e si impegnano quotidianamente nelle strutture sanitarie della nostra regione".

Purtroppo, il decorso post trapianto è stato costellato dalle difficoltà che spesso seguono questo difficile tipo di intervento. Martina alla fine si è arresa a un destino evidentemente troppo grande per lei. Ma i suoi sorrisi, nonostante la lunga degenza in attesa di un cuore nuovo e le lotte contro il tumore cerebrale che l'aveva colpita, non si spegneranno mai.

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