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È morto Gerardo Marotta, fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

Napoli perde un grande pensatore e intellettuale, fondatore dell’Istutito Italiano per gli Studi Filosofici. Personalità di spicco nel contesto filosofico europeo, negli ultimi anni della sua vita si era battuto, invano, per evitare lo sfratto della biblioteca dell’istituto.
A cura di Andrea Parrella
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Napoli piange la scomparsa di un grande pensatore: è morto a 89 anni Gerardo Marotta presso la clinica Hermitage, a causa di edema polmonare. Avvocato, filosofo, grande personalità della storia recente partenopea, è stato il fondatore dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, accademia fondata nel 1975 con altre personalità di spicco della cultura italiana tra cui Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto. L'Istituto all'interno di Palazzo Serra di Cassano è stato per anni un vero e proprio crocevia per il dispiegarsi del pensiero di molti studiosi internazionali moderni e contemporanei e lì sono passati filosofi da tutto il mondo. Marotta avrebbe compiuto 90 anni il prossimo aprile.

Lo sfratto della biblioteca dell'Istituto Studi Filosofici

Negli ultimi anni l'avvocato aveva combattuto strenuamente per evitare lo sfratto della corposa e ricchissima biblioteca dell'Istituto di Monte di Dio, dotata di oltre trecentomila volumi. L'avvocato aveva venduto tutti i suoi beni di famiglia e contratto numerosi debiti per salvare i preziosi volumi, pagando di tasca propria i costosi affitti dei locali. Si parla di edizioni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno e altri giganti del pensiero italiano ed europeo. In un'intervista a Fanpage.it del 2012 l'avvocato denunciava il rischio possibile: "Abbiamo tutto quello che serve ai giovani per ricostruire la storia. Io ho aperto duecento scuole in tutto il Mezzogiorno per la riscoperta del pensiero filosofico di questi illustri maestri, ovunque sono accorse centinaia di persone". Non mancava inoltre di sottolineare con amarezza come la cultura partenopea non avesse prestato particolare attenzione a quanto stesse accadendo all'Istituto:

Napoli non riesce a esprimere una classe dirigente veramente nuova, anche chi va al potere come rivoluzionario deve accordarsi subito con le altre forze politiche, subendo le loro richieste come tangenti. La vera cultura non è il grande evento, la festa farina e forca

De Magistris: "Napoli perde un grande uomo, io un amico"

Il sindaco Luigi De Magistris omaggia la memoria di Marotta e ne piange la scomparsa: "La città perde un grande uomo stimato in tutto il mondo, soprattutto per la sua instancabile guida dell'Istituto Italiano degli Studi Filosofici. Io perdo anche un amico. Gerardo era un profondo pensatore libero, un filosofo acuto e sensibile, uno storico, un maestro di immensa cultura. Un faro, un punto di riferimento per tutte le generazioni. Rivoluzionario fino alla fine, sempre dalla parte della libertà e della giustizia. In prima linea nella lotta per i diritti".

L'ex sindaco Bassolino: ora far vivere la sua creatura oltre lui

Antonio Bassolino, l'ex sindaco in onore del quale, per il "rinascimento" di Napoli Marotta decise di riaprire il portone di Palazzo Serra di Cassano chiuso dalla fine della Repubblica napoletana del 799 commenta così su Facebook: "Addio a Gerardo Marotta, una intera vita per la cultura e per Napoli. L'Istituto è sempre stato in tutti questi anni un punto di riferimento anche a livello nazionale ed internazionale. Fare vivere ora la sua creatura oltre di lui è il modo più giusto di ricordarlo".

I funerali di Marotta sabato 28 gennaio

Le esequie di Gerardo Marotta si svolgeranno sabato prossimo, 28 gennaio, proprio nella sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici da lui fondato, a Palazzo Serra di Cassano, a Monte di Dio, e si svolgeranno in forma laica. La camera ardente, invece, sarà allestita domani mattina, dalle 9 alle 19, sempre negli uffici dell'Istituto.

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