È morto Marco de Feo, l’inventore del telefono a monetine
Aveva inventato il Rotor, l'apparecchio telefonico presente nelle cabine pubbliche della Sip che generazioni di Italiani hanno utilizzato per telefonare prima dell'avvento dei cellulari. Marco De Feo, imprenditore originario di Mirabella Eclano (Benevento) è scomparso all'età di 69 anni.
De Feo ha guidato insieme ai fratelli Paolo e Carlo l'Industria Politecnica Meridionale, il polo che il padre Remo De Feo negli anni Cinquanta aveva creato ad Arzano. Nato come centro di riparazione per i telefoni ben presto divenne una realtà con migliaia di dipendenti contraddistinguendosi come azienda leader nel campo della telefonia. Ma l'inventiva dei De Feo spaziava a tutto campo nel mondo della comunicazione, tanto che si deve alla loro famiglia l'invenzione di macchine che emettevano ticket e passaporti elettronici. Si deve ai De Feo anche la creazione di sistemi per il trasporto telecomandato tra cui quello della metropolitana di Dubai, dove i convogli sono stati tra i primi al mondo a viaggiare senza conducente in cabina.
Ma l'invenzione per la quale viene ricordato è sicuramente quella del telefono a monetine. Nato dopo il primo telefono a gettoni l'apparecchio messo a punto da Marco De Feo fu il primo a funzionare grazie a monete di vari tagli, segnando la leadership dell'azienda nel settore della telefonia. Nel 1984 esponenti della Ndrangheta rapirono Carlo De Feo, fratello di Marco: in quella occasione gli operai dell'azienda raccolsero la cifra di 14 milioni con una colletta per partecipare a pagamento del riscatto. Il gesto testimoniò il grande attaccamento del personale nei confronti del titolare del colosso.
