Eav sommersa dai debiti: dal 1° gennaio a rischio il trasporto campano su ferro
Il 31 dicembre scade la moratoria per il pagamento dei debiti ai fornitori, e l'Eav l'ente che gestisce i trasporti pubblici campani dall'area flegrea e vesuviana verso Napoli, rischia di andare in fallimento. La speranza di salvezza è legata ad un prestito con il Tesoro di 460 milioni di euro. Con la fine del 2015 scadrà la moratoria concessa all'EAV – per pagare i debiti ai fornitori: una cifra che ammonta ad oltre 200 milioni di euro. Se i debiti non verranno sanati l'azienda incorrerà nel pignoramento dei beni ed a quel punto sarà il collasso per tutto il trasporto pubblico regionale. Non ci saranno più i fondi per far circolare treni, autobus e per pagare gli stipendi, una situazione drammatica.
Il commissario straordinario per il risanamento dell'azienda, Pietro Voci, intano, ha scritto al Ministro dell'Economia Carlo Padoan ed a Matteo Renzi. I debiti complessivi ammontano a 560 milioni, di questi 100 dovrebbero essere saldati dalla Regione Campania ed altri 400 dovrebbero arrivare da un prestito con il Ministero del Tesoro. O arriva il prestito o l'Eav fallisce. Ma anche per l'accesso al prestito di 460 milioni di euro i problemi non mancano. I soldi dovrebbero essere equilibrati da un taglio al bilancio di pari entità, in modo da non mettere la Regione Campania nelle condizioni di sforare il patto di stabilità. L'escamotage pensato dalla giunta del governatore della Campania Vincenzo De Luca è quello di far transitare il prestito su una gestione finanziaria separata che prevede la restituzione dei soldi allo Stato in 30 anni. Un'operazione non semplice, rispetto alla quale il presidente della Regione Campania ha chiesto ai parlamentari campani del Partito Democratico un supporto in parlamento in sede di approvazione della legge di stabilità.