Eboli, discussione sul voto degenera in rissa: trentenne aggredito a calci e pugni
Una discussione sul voto è degenerata in rissa ad Eboli, nel salernitano. Il "nodo" della questione era su chi fosse meglio tra Casapound e Potere al Popolo: alla fine ad avere la peggio un ragazzo di trent'anni che era intervenuto per difendere il primo "aggredito" da un gruppo di sette militanti di destra, nei pressi di un noto bar di Eboli.
Erano le tre e mezza di notte, come raccontato da una delle vittime, intervistata da "il Mattino", quando al termine di una discussione su quale partito fosse il "migliore" tra Potere al Popolo e Casapound, sette militanti di destra hanno aggredito un militante di sinistra. A quel punto, un altro giovane è intervenuto per fermare il pestaggio, finendo però per andarci di mezzo.
"Mi hanno urlato ‘comunista di m***a' e poi a turno mi hanno preso a calci in testa", ha raccontato il giovane, "ho parato alcuni colpi, per fortuna non ho riportato danni gravi". Ad evitare che il tutto degenerasse ci ha pensato poi il titolare del bar, che accortosi della scena è corso in aiuto del giovane. Nel gruppo dei militanti di destra ci sarebbe stato anche un iscritto a Casapound, che però non avrebbe partecipato alla duplice aggressione.
Il gruppo a quel punto si sarebbe poi scagliato anche contro il bar stesso, rovesciando tavoli e sedie. Solo l'arrivo dei Carabinieri ha posto fine al tutto: il gruppo si è dileguato alla vista dei militari dell'arma, lasciando così i due feriti, in modo lieve, per terra, assieme a tavoli e sedie del bar, finiti per diventare a loro volta "vittime" della rissa, che però ha assunto più le sembianze di un pestaggio vero e proprio. Le forze dell'ordine indagano ora per risalire all'identità degli assalitori, che tuttavia sarebbero "volti noti" in paese. Alcuni di loro sarebbero infatti anche stati riconosciuti dalle vittime stesse.
