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Ecco come una studentessa campana ha messo in difficoltà l’infallibile governo Merkel

La giovane 27 enne di Ercolano è ricorsa alla Commissione Europea contro la norma che introduce, in Germania, il pagamento delle autostrade a carico degli stranieri. L’Europa ha aperto una procedura di infrazione contro il governo della Merkel. Entro agosto la decisione.
A cura di Angela Marino
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L'efficientissima Germania della Merkel, cui tutta l'Europa ormai fa riferimento come un faro, non è poi così infallibile. Lo dimostra il caso che vede protagonista una giovane italiana laureata in scienze politiche. Classe 1988, Annarita Amoroso, originaria di Ercolano (Napoli) è riuscita ad ottenere una procedura di revisione su un provvedimento del governo tedesco, individuando delle incongruità con la normativa europea.

Il caso della moderna Davide italiana contro il gigante tedesco Golia ha inizio anni fa e si basa su un provvedimento che avrebbe dovuto essere attivo l'anno prossimo. Dal 2016 il governo tedesco introdurrà il pedaggio sulle proprie autostrade, che ad oggi vedono il transito degli automobilisti a titolo gratuito. Una scelta dettata dalla necessità di finanziare i lavori di manutenzione della rete stradale, dei quali, secondo le disposizioni del governo tedesco, si faranno carico gli automobilisti. Non tutti, però. Il pedaggio sarà, infatti, esclusivamente a carico dei cittadini stranieri. Una anomalia che ha colpito l'attenzione di una giovane neolaureata campana, che non si è limitata a rilevare quella che ritiene essere una aperta discriminazione nei confronti degli stranieri, ma ha messo nero su bianco le sue osservazioni, dimostrando come la norma violasse "gli articoli 18, 26, 102 e 120 del Trattato di Lisbona". Secondo la giovane campana infatti la decisione del governo tedesco rappresenta "un abuso di posizione dominante da parte della Germania".

Nel 2013 la giovane scrive quindi una missiva alla Commissione Europea, organo di vigilanza sull'applicazione dei trattati all'interno dell'Unione, denunciando quello che, a suo avviso, è un abuso del governo tedesco. La giovane laureata in scienze politiche sottolinea come un simile provvedimento violi il "divieto di discriminazione fondato sulla nazionalità applicato alla libera circolazione delle persone e delle merci". Sorprendentemente la sua segnalazione non finisce nel dimenticatoio e nel febbraio del 2014, la Commissione le risponde attraverso la penna della deputata svedese Cecilia Wilksrom: "Sono lieta di comunicarle che la sua petizione è stata esaminata e ritenuta ricevibile. La commissione – aggiunge – ha avviato l’esame della petizione e ha deciso di chiedere alla commissione europea di svolgere un’indagine preliminare sui vari aspetti del problema".

Come annunciato un anno fa, il mese scorso la stessa Commissione ha aperto una procedura di infrazione contro il governo della Merkel per la violazione delle norme comunitarie. La giovane campana c'aveva visto giusto. Ora la palla passa proprio alla Merkel che entro la fine di agosto dovrà rispondere ai rilievi della Commissione. In caso di risposta inefficiente, la Ue potrebbe imporre il ritiro della legge, che entrerà in vigore il prossimo anno, la quale avrebbe consentito al governo tedesco un ricavo stimato intorno ai 500 milioni di euro annui Una stangata non da poco.

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