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Ecco perché Vincenzo De Luca rischia di essere l’unico vincitore delle Europee in Campania

De Luca ha spinto affinchè fosse candidato un suo assessore: l’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Lo ha sponsorizzato presso Nicola Zingaretti ed insieme si sono accordati per inserirlo come capolista. La scelta ha pagato, visto che Roberti è stato eletto con centomila voti e De Luca ha così rafforzato la sua leadership.
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Appena terminato lo spoglio dei voti ai candidati alle elezioni europee, il pensiero dei politici campani si è subito spostato sulle regionali del 2020. Per ora c’è un solo candidato sicuro per la presidenza: il governatore uscente Vincenzo De Luca, che è uno dei veri vincitori delle europee nel Sud Italia nonostante non fosse candidato.

De Luca, infatti, ha spinto affinchè fosse candidato un suo assessore: l’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Lo ha sponsorizzato presso Nicola Zingaretti ed insieme si sono accordati per inserirlo come capolista. La scelta ha pagato, perché mediaticamente la candidatura di Roberti è stata accolta in modo molto positivo, ma anche perché, in questo modo, Zingaretti ha potuto richiedere ai capobastone locale di non far fare brutta figura ad un candidato così autorevole. In questo modo De Luca non è stato costretto alla battaglia in solitaria, ma Roberti si è giovato di un voto abbastanza trasversale all’interno del partito. In Puglia e Calabria, ad esempio, i gruppi legati al segretario nazionale del Partito Democratico, hanno avuto l’ordine di scuderia di portare anche Roberti, senza se e senza ma. Il risultato è stato ottimo: Roberti, infatti, andrà a Bruxelles forte di quasi centomila preferenze ottenute in tutto il Sud Italia, mentre De Luca ha vinto un’altra prova di forza.

I prossimi dodici mesi saranno per lui un importante banco di prova. Con l’aumento della spesa dei fondi europei, i Comuni stanno  per essere sommersi di denaro: basti pensare che solo per il sociale ad ogni Ambito saranno riconosciuti, solo quest’anno, fondi più che raddoppiati per erogare servizi alle fasce deboli. Poi c’è il Piano per il Lavoro che, giusto prima delle regionali, potrebbe portare a diecimila assunzioni all’interno di enti pubblici, una manna dal cielo in un territorio con uno dei tassi di disoccupazione più alti d’Europa. Si tratta di sfide che De Luca conta di vincere e che potrebbero fargli da volano per una riconferma.

Negli altri schieramenti, altro punto in suo favore, c’è ancora massima incertezza.  Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris vorrebbe candidarsi alla presidenza della Regione, ma il buon risultato del PD all’Europee e le briciole lasciate alla sinistra potrebbero fargli fare presto un passo indietro. Il Movimento Cinque Stelle dovrebbe ricandidare Valeria Ciarambino, che non è proprio un personaggio mediatico, capace di intercettare voti al di fuori del campo penta stellato. Nel centrodestra si litiga solo. Innanzitutto bisognerà capire se la leadership spetterà alla Lega o a Forza Italia, visto che entrambe se la contendono. Tanti i nomi circolati negli ultimi mesi, tra cui quelli di Mara Carfagna e di Stefano Caldoro. Nelle scorse ore si è aggiunto alla corsa anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella, che ha chiesto consultazioni pubbliche per scegliere l’avversario di De Luca. L’unica cosa certa è che sarà una lunghissima campagna elettorale.

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