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Elezioni Amministrative 2017, in provincia di Napoli accordi indecenti tra i partiti

Da destra a sinistra: lo ‘zuppone’ napoletano per essere eletto coinvolge i più disparati partiti in ogni Comune. Il caso più clamoroso a Melito: insieme pezzi di movimenti di destra e sinistra, in una coalizione che va dal Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi ad Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista.
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Li chiamano “laboratori politici”. Forse, perché “indecenti accozzaglie” suona male. In provincia di Napoli le coalizioni che correranno per conquistare la maggioranza in molti Comuni della provincia contengono spesso tutto ed anche il contrario di tutto, ma alcuni casi sono veramente clamorosi.

A Melito il caso emblematico: all'inaugurazione della campagna elettorale di Pietro D’Angelo, che corre per la carica di sindaco, hanno partecipato Marcello Taglialatela, deputato, ex missino e storico esponente del centrodestra campano; Michela Rostan, deputata eletta con il  Partito Democratico e recentemente passata con Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista; Nino Simeone, consigliere comunale napoletano eletto in una lista a sostegno di Luigi De Magistris; Giuseppe Focone, del coordinamento del partito anti unioni civili ed anti utero in affitto di cui è leader Mario Adinolfi, il Popolo della Famiglia. Cosa abbiano in comune le predette personalità politiche risulta difficile da dirsi; di certo, stavolta sono insieme per provare a far conquistare un posto al sole ai propri candidati consiglieri di riferimento, con tanti saluti alla coerenza.

Il grande avversario di D’Angelo sarà Antonio Amente, storico sindaco della città per il centrodestra, folgorato sulla via di Damasco del centrosinistra nel 2015, quando è stato candidato alla Regione in appoggio al governatore De Luca, correndo nella lista di ex cosentiniani “Campania in Rete”. Amente avrà dalla sua parte Melito Democratica, movimento “scissionista” del Pd, che solo all’ultimo momento non gli ha concesso il sindaco, candidando l’ex sindaco e segretario provinciale del partito Venanzio Carpentieri, contro la volontà della sezione locale.

Ad Arzano il Pd aveva annunciato di voler candidare Salvatore Borreale, presidente dei revisori dei conti dell’Adisu della Federico II per decisione della giunta De Luca, poi ha fatto un passo indietro. Ha quindi puntato su Gennaro De Mare, esponente della maggioranza nelle due ultime consiliature, entrambe sciolte per camorra, e consigliere regionale dal 2014 al 2015, eletto con la lista “Mpa – Nuovo Psi per Caldoro Presidente”.

Anche ad Acerra la situazione è caotica: con Paola Montesarchio è schierato il Pd, ma anche Forza Acerra, propaggine locale di Forza Italia, insieme all’UDC e a Campania Libera, il movimento di Vincenzo De Luca. Questo in una città in cui il sindaco uscente e ricandato è Raffaele Lettieri, che comunque è una espressione del centrosinistra.

A Portici, invece, il centrodestra si è liquefatto, ma ci sono uomini e donne di quell’area che hanno deciso di candidarsi nelle due coalizioni di centrosinistra. Con il candidato sindaco Enzo Cuomo, senatore del Pd, correranno Nicholas Esposito, referente locale di “Noi con Salvini”, già esponente de La Destra di Storace. Su Facebook campeggia una foto della sua visita alla tomba del Duce a Predappio. Va anche peggio all’ex senatore di Rifondazione Comunista Salvatore Iacomino: tra i suoi candidati c’è Alessandra Baldino, attivista con un passato nel movimento di estrema destra Forza Nuova.

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