Comunali, il candidato sindaco Mercogliano: “Toglierò i soldi alle associazioni Lgbt”
Un ‘bonus bebè comunale’ di 2.500 euro per ogni bambino nato, che si raddoppieranno nel caso il piccolo sia diversamente abile o destinato a morte certa a causa di una patologia; cancellare i finanziamenti alle associazioni Lgbt e destinare i fondi risparmiati alle famiglie tradizionali; nessuna celebrazione delle unioni civili. Sono tra i punti del programma del candidato sindaco Luigi Mercogliano, che corre per il Popolo della Famiglia, il partito nato sull’onda emotiva del Family Day dello scorso gennaio e che ha nel giornalista e blogger Mario Adinolfi il suo fondatore e leader indiscusso.
Mercogliano, ci spiega come nasce la sua candidatura?
Il Family Day è stato un punto di svolta. Collaboro con Mario Adinolfi da anni: sono stato il responsabile territoriale dei circoli Voglio la Mamma e responsabile nazionale dei Circoli de La Croce oltre che, da giornalista, responsabile campano del giornale. Dopo le manifestazioni contro le unioni civili e la teoria del gender mi è stata chiesta la disponibilità a candidarmi a Sindaco ed ho subito accettato con entusiasmo.
Al centro del suo programma ci sono solo i temi etici, che, in realtà, hanno poca attinenza con le competenze di un ente locale?
Assolutamente no. Io sono un sindacalista e per me il tema del lavoro è prioritario, perché senza lavoro non c’è dignità. Mi impegno, se eletto, a realizzare un registro delle imprese virtuose: quelle che non subappaltano, che non de localizzano fuori dai confini nazionali o che assumono prioritariamente giovani napoletani. Creeremo, poi, un marchio “Comune di Napoli” e ci accorderemo con Confindustria per portare il nostro brand in giro per il mondo, per convincere gli imprenditori che investire da noi è conveniente.
Lei è il candidato del Popolo della Famiglia. Cosa fare per le famiglie napoletane?
Senza i figli, le famiglie non rispettano la loro vocazione. Dunque partiremo da un sostegno alla natività: chiunque abbia un reddito complessivo sotto i 75.000 euro annui avrà un bonus di 2.500 euro per la nascita di un figlio. Una somma raddoppiata andrà alle coppie con bimbi disabili o che abbiano malattie non compatibili con il prosieguo della vita. Daremo incentivi a chi deciderà di non abortire, perché io sono fermamente contrario alla legge 194. Stringeremo accordi con ospedali pubblici e cliniche private per creare dei centri per il sostegno alle famiglie che seguono i propri figli ammalati fino al momento della loro precoce morte.
Lo stesso Mario Adinolfi ha detto che, se sarà eletto sindaco di Roma, non celebrerà unioni civili. Lei farà lo stesso?
Mi atterrò alle indicazioni nazionali del suo partito, ma il tema non mi appassiona. Possibile che, con i problemi che abbiamo, la priorità è sapere se un sindaco celebrerà o no le unioni civili? Di certo io sono contrario alla legge Cirinnà ed all’introduzione di un simil-matrimonio che, attraverso l’opera dei tribunali, possa portare alle adozioni.
In passato la città di Napoli è stata un avamposto delle politiche a favore delle persone omosessuali. Con lei primo cittadino tutto questo sarà cancellato?
Io sarò il Sindaco di tutti: resterò sempre aperto al confronto su questi temi. La mia porta sarà sempre aperta ed anche su questi temi avvieremo una concertazione con chi vorrà discutere con noi. Tuttavia, non daremo soldi né ai gay pride né ad attività paraculturali sul tema. Li destineremo, invece, alle scuole del territorio, anche per fare un’opera di promozione dell’importanza della famiglia naturale. Il sindaco Iervolino un anno assegnò alle associazioni Lgbt ben trecentomila euro. Con me non succederà.
Nel caso non arrivaste al ballottaggio, chi appoggerà?
Non chi ha votato a favore delle unioni civili, ovviamente. Neppure Lettieri, però: è un imprenditore di dubbia qualità che ha alle sue spalle vicende poco chiare con il fallimento di alcune aziende. Tra l’altro, non si capisce dove prenda i soldi per la sua faraonica campagna elettorale. Ha un’altra pecca: è appoggiato da Forza Italia, la cui capolista è Mara Carfagna, che ha votato sì alla Camera alla legge Cirinnà.
Dove crede possa arrivare la sua candidatura? Che risultato avrà il Popolo della Famiglia?
Purtroppo devo notare l’indifferenza dei mezzi di informazione sul nostro movimento, che è nato da poco e non può contare su parlamentari. Tuttavia, noto un grande ed appassionato coinvolgimento da parte delle comunità evangeliche e cattoliche e persone e da parte di persone che hanno come primo obiettivo il sostegno alla famiglia.
Tuttavia, lei sui social network è diventato il bersaglio di alcuni utenti…
“Assomiglio a Mario Adinolfi. Per questo ci sono persone che mi prendono in giro per il mio fisico. Mi chiamano ‘palla di lardo’, ‘sciupatiè’, ‘cicciobello”. Ma io sono sempre stato così e certi insulti non mi feriscono. Dispiace solo che troppe persone banalizzino e trattino con pressapochismo vere e proprie malattie.