Elezioni Napoli nel caos: lo scrutinio è interminabile
Minacce, tensioni, litigi e contestazioni. Nei seggi elettorali di Napoli l'aria è satura e la tensione si taglia con il coltello. Per questo le operazioni di spoglio procedono a rilento anzi: a passo di lumaca. Sono state scrutinate solo una decina di sezioni dalla chiusura dei seggi. Un esito non proprio difficile da pronosticare, visto l'inizio di questo election day ai veleni in cui sono state segnalate irregolarità, intimidazioni, presenza poco opportune – quelle degli ex assessori – all'esterno dei seggi.
La conclusione, insomma, di una campagna elettorale al vetriolo, combattuta fendente dopo fendente dal sindaco uscente, ma anche dagli altri candidati, che non hanno risparmiato colpi neanche all'interno degli stessi schieramenti: è il caso di Valeria Valente, per esempio, che fino agli sgoccioli della campagna si è trovata a doversi difendere dai compagni di partito che le imputavano alleanze ritenute inopportune (quelle con i verdiniani di Ala).
Non è stato certo tenero neanche il candidato di centrodestra Gianni Lettieri, che si trova a sfidare (per la seconda volta) De Magistris, al quale rimprovera di aver isolato e annichilito la città, mentre lui, il primo cittadino uscente, è contro gli avversari, contro tutti, perfino il governo. Quello stesso Governo che, nella persona del premier- segretario del Pd avrebbe "scippato" Bagnoli all'amministrazione. E la conseguenza di questo clima infuocato è oggi un conteggio che si distilla, lento, voto dopo voto, sotto gli occhi di rappresentati di partito e dei candidati. Nel valzer dei litigi ci sarà modo di tirare questo voto ancora più un lungo: il ballottaggio è dietro l'angolo. Di nuovo.