Elezioni Napoli, Pd senza pace: non c’è l’ok alla lista alle Comunali
Ancora problemi alle Comunali per Partito Democratico di Napoli. L'assemblea metropolitana che doveva finalmente sciogliere il nodo delle candidature al consiglio comunale per le Elezioni Amministrative del 5 giugno, ha riscosso la partecipazione di una cinquantina di componenti sui circa 400 che ne fanno parte. Neanche la candidata a sindaco Valeria Valente ha preso parte all'incontro, inizialmente previsto per il 4 maggio e successivamente rinviato al giorno 5 "per sopraggiunte difficoltà di carattere organizzativo".
Il segretario provinciale Venanzio Carpentieri ha fatto iniziare con un cospicuo e fisiologico ritardo i lavori, ripercorrendo quanto accaduto dopo lo scandalo delle primarie, poi si è cimentato nella lettura della lista dei candidati al consiglio comunale: un elenco di 38 nomi tra i quali non è stato citato quello del capolista, sul quale pende ancora un notevole alone di incertezza dovuto alle solite beghe interne che non permettono al partito di raggiungere un accordo.
L'elenco dei nomi, quindi, per mancato raggiungimento del numero legale non è stato approvato nonostante mancassero ormai poche ore al termine ultimo per la presentazione delle liste previsto per Sabato 7 maggio. Neanche sui presidenti di Municipalità c'è stata chiarezza: Carpentieri ha dichiarato che il Pd sarebbe stato capace di esprimerli tutti e 10 ma che avrebbe preferito privilegiare le alleanze "per senso di responsabilità e per rispetto". E l'assemblea si è spaccata proprio sul nodo delle presidenze di municipalità, quando è stato presentato da Ivan Ghilardi, figlio dell'ex consigliere regionale Angela Cortese, un documento firmato da 150 iscritti al circolo Pd di San Carlo all'Arena contro la candidatura di Gennaro Acampora, figlio dello storico presidente di Iacp Napoli Enzo Acampora. La notizia era già nell'aria, ma è stata ufficializzata nel corso della seduta.
Gli interventi dei presenti si sono concentrati per larga parte su questo scontro tutto interno al partito, ma in ogni caso sono stati tutti molto critici nei confronti della posizione che sta assumendo la maggioranza. Tra i bassoliniani, Antonio Marciano ha espresso un netto disappunto: "Non l’ho mai fatto in vita mia, ma io questa lista non l’approverò", mentre Antonio Marrazzo, componente della segreteria, ha preso di mira "il ruolo della segreteria provinciale che non decide né incide sul territorio napoletano" – e ha aggiunto "così si rischia di fare solo i testimoni della storia". Antonio Bassolino su Facebook scrive "L'assemblea provinciale del PD e' di 408 persone. Erano presenti in 50 e non si è potuto approvare la lista per il Comune. Che tristezza". Intanto i giovani (e meno giovani) Dem hanno preferito sganciarsi dalla seduta ormai deserta per dare due calci ad un pallone, segno di un clima che somiglia sempre più a quello di una resa.