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Elezioni Regionali Campania: ecco i candidati Pd che avranno un boom di preferenze

Mario Casillo, Lello Topo, Gianluca Daniele ed Antonio Marciano contano tutti di sfondare la quota dei 20mila voti a testa. Dopo di loro, è bagarre per conquistare gli altri posti.
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Manca appena una settimana alle Elezioni regionali e nel Partito democratico di Napoli si fanno già i calcoli sui possibili eletti. Quattro candidati sembrano almeno una spanna più sopra degli altri, mentre l’impressione è che ci sia un gruppone di di un'altra dozzina di esponenti del partito che li inseguono: tutti si contendono i dieci, undici scranni che il Partito Democratico, in caso di vittoria di Vincenzo De Luca, potrebbe conquistare in Consiglio Regionale. Ventisette, infatti, saranno i consiglieri eletti nella circoscrizione partenopea; la legge prevede un premio di maggioranza del 60% alla coalizione vincente, dunque i posti da assegnare al centrosinistra sarebbero ben diciassette. Provando a fare un po’ di proiezioni elettorali, i democrat ritengono di fare man bassa, vista anche la debolezza di alcune delle liste che supportano l’ex sindaco di Salerno. Tutti danno per scontato che a fare il boom in termini di preferenze saranno i “magnifici quattro”: Mario Casillo, Lello Topo, Gianluca Daniele, Antonio Marciano.

Mario Casillo, figlio di Franco, consigliere popolare e della Margherita per più legislature, ex assessore provinciale ai trasporti punta a diventare il recordman di preferenze e secondo, alcuni veleggerebbe tra i trenta ed i quarantamila voti, quando nel 2012 ne prese 18mila. È, di fatto, l’uomo forte del partito campano, nonostante il carattere mite e bonario. La sua corrente esprime la segretaria regionale, Assunta Tartaglione, parlamentari, numerosi sindaci e decine di consiglieri provinciali, praticamente in tutti i Comuni. Praticamente nessuno dubita che sarà il consigliere più votato di tutto il centrosinistra e De Luca potrebbe premiarlo portandolo in giunta, dove Casillo si occuperebbe di trasporti e mobilità. Casillo è particolarmente forte nell’area sud della provincia di Napoli, così come Lello Topo ha il suo feudo nell’area nord. Capogruppo uscente del Partito Democratico in Regione, cinque anni fa prese 26mila preferenze e fu il primo eletto del partito. In questi anni ha stretto accordi che, poco prima del voto sono svaniti ed ora punta alla riconferma del risultato. Potrebbe pagare sia la rottura con il senatore Enzo Cuomo che i guai giudiziari di un suo grande supporter, l’ex sindaco di Ischia Giosi Ferrandino. Ha dalla sua il segretario provinciale, Venanzio Carpentieri.

L’uomo nuovo del Pd campano è senza dubbio Gianluca Daniele, che muove la gioiosa macchina da guerra della Cgil. Candidato dall’area che fa capo a Massimo Paolucci, si porta dietro decine di dirigenti sindacali pronti a tutto per il loro segretario provinciale. Le previsioni della vigilia lo danno già oltre i ventimila voti.  Cifra alla quale aspira anche Antonio Marciano, ex braccio destro di Antonio Bassolino, che stavolta rischia di pagare la diaspora del gruppo storico che operava con il governatore. Paolucci, come detto, stavolta sta con Daniele, mentre l’eurodeputato Andrea Cozzolino è impegnato a fare eleggere anche l’ex sindaco di San Sebastiano al Vesuvio. Dopo loro quattro, la bagarre per conquistare gli altri seggi.

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