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Emergenza ricoveri al Cardarelli: barelle esaurite. Finite anche la sedie

Picco di emergenze nei pronto soccorso degli ospedali napoletani. Si fermano alcuni reparti del Cardarelli e dell’Ospdele Don Bosco, mentre i ricoveri vengono bloccati. Da Palalazzo Santa Lucia promettono soluzioni in tempi brevi: «Smisteremo i pazienti in altre strutture e rafforzeremo con centri per le cure primarie l’assistenza sul territorio». Intanto, continua l'”emergenza barelle”.
A cura di Angela Marino
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Picco di emergenze al Cardarelli e al San Giovanni Bosco. Occupate tutte le lettighe, le barelle, perfino le sedie. All'occorrenza i pazienti vengono visitati sulle scrivanie, o addirittura, come documentato da Il Mattino, sul pavimento. Pronto soccorso saturi fino all'emergenza tanto che alcuni pazienti vengono smistati, dopo l'ok della Regione, al Policlinico Federico II e nei presidi dell'azienda dei Colli. Una situazione che ha determinato il blocco dei ricoveri e delle attività di alcuni reparti per alcuni giorni e che dovrebbe sbloccarsi con l'attuazione del programma messo in campo da Palazzo Santa Lucia per arginare i danni.

«È decisivo che gli ammalati siano trasportati nei reparti delle altre strutture nel più breve tempo possibile, una volta inquadrata la pertinenza specialistica» dichiara a Il Mattino Ferdinando Paradiso, responsabile regionale del dipartimento della salute. «Per realizzare il progetto» sottolinea «è indispensabile che ci sia una disposizione regionale che autorizzi il Cardarelli a procedere direttamente ai trasferimenti, senza il consenso del paziente». Il piano che prevede l'inserimento del Policlinico dell'università "Federico II" e l'azienda ospedaliera dei Colli nella rete di emergenza, punta a rafforzare l'assistenza istituendo 250 centri di cure primarie in Campania. Aperti 24 ore su 24, tutta la settimana con medici di famiglia, ex guardia medica, infermieri e specialisti ambulatoriali a disposizione dei pazienti, i nuovi centri si occuperebbero dei casi che non presentano caratteri di emergenza, sollevando così gli ospedali da molti ricoveri impropri e garantendo un'assistenza più celere ed efficace di quella che qualsiasi presidio ospedaliero possa offrire ora. Un'emergenza che ha contribuito a rinfocolare anche il pesante ritardo nella costruzione dell'Ospedale del Mare, punto strategico per la rete dei pronto soccorso, il cui cantiere è stato aperto nel 2006.

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