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Ennesima aggressione, all’ospedale Santobono il papà di un bimbo ha rotto un dito a un infermiere

“Solo l’intervento della vigilanza ha impedito conseguenze peggiori e l’operatore sanitario è riuscito a cavarsela solo con un dito rotto”, ha commentato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.
A cura di Enrico Tata
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Foto di repertorio - Ospedale Santobono Napoli
Foto di repertorio – Ospedale Santobono Napoli

Ottanta aggressioni al personale medico dall'inizio dell'anno. L'ultima, l'ennesima, all'ospedale Santobono di Napoli alle 6 di questa mattina. Al pronto soccorso il papà di un bambino entrato in codice verde ha aggredito un infermiere e gli ha provocato la frattura di un dito della mano (24 giorni di prognosi per lui). Stando a quanto denuncia in una nota il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, il figlio dell'aggressore era già stato preso in carico dal medico di turno, ma il genitore ha comunque protestato per la troppa attesa con l'infermiere, colpito anche con una stampella. "Solo l'intervento della vigilanza ha impedito conseguenze peggiori e l'operatore sanitario è riuscito a cavarsela solo con un dito rotto", spiega Borrelli.

"Dall'inizio dell'anno sono quasi 80 le aggressioni al personale medico all'interno degli ospedali. Gli operatori sanitari ormai si recano al lavoro con la paura di finire sotto la furia ceca di questi individui che altro non sono che cialtroni. Non smetteremo mai di chiedere il presidio fisso delle forze dell'ordine nei pronto soccorso dei nostri ospedali per arginare questa deriva", denuncia ancora il consigliere Borrelli.

"L'ennesimo episodio di violenza ai danni di un infermiere ci fa riflettere sulla reale capacità della politica di intervenire in tempo sulle emergenze e sulla risoluzione dei problemi dei cittadini e dei lavoratori della sanità. Avevamo sperato che la nomina del nuovo ministro della Salute, Roberto Speranza, firmatario della proposta di legge insieme con l'onorevole Michela Rostan a difesa di infermieri e medici, potesse dare un impulso ad un provvedimento che riteniamo indifferibile", spiega Ciro Carbone, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli.

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