Ercolano, 37enne assunto per un giorno e morto sul lavoro: tutti i dubbi sulla tragedia
A tre giorni dalla tragedia che ha posto fine alla vita di Errico Formisano, 37enne residente a Ercolano e morto in circostanze ancora misteriose a Pontedera, vicino Pisa, restano tanti, troppi, i dubbi sulla vicenda. Errico, nato a Torre del Greco, sposato e con tre figli, era arrivato nella cittadina toscana per scaricare le scenografie dell'opera teatrale Medea prodotta in collaborazione dal Teatro della Toscana e dallo Stabile di Napoli. Non è però ancora chiaro se l'operaio, che risultava ufficialmente disoccupato, avesse un regolare contratto di lavoro con la ditta di trasporti che ha organizzato la movimentazione delle scenografie, la Massimo Liberato Srl di San Giorgio a Cremano. Per il titolare della ditta, come riporta il quotidiano Il Mattino, Errico era un lavoratore "a chiamata", che lavorava per l'azienda solo un paio di volte al mese. L'uomo si è detto sotto choc per l'accaduto ma ha assicurato che nella sua ditta, attiva da molti anni nel trasporto di materiale scenico per i teatri, si è scrupolosi per quanto riguarda le norme sul lavoro e i contratti.
La procura di Pisa indaga contro ignoti
Adesso, comunque, a stabilire se il 37enne fosse in regola (anche se con un contratto interinale) o invece lavorasse in nero sarà la procura di Pisa che ha aperto un fascicolo contro ignoti per infortunio sul lavoro. Il contratto non è comunque l'unico aspetto della vicenda ancora poco chiaro: l'altro riguarda le circostanze stesse del decesso. L'ipotesi più accreditata è quella dell'asfissia: Errico giovedì mattina sarebbe stato travolto dai pannelli delle quinte teatrali che stava scaricando all'interno del camion. Le quinte lo avrebbero colpito alla gola e lasciato incastrato, tipo impiccato: una fine orrenda che merita sicuramente una spiegazione convicente su eventuali responsabilità a monte.
Di responsabilità non vuole sentire parlare il teatro della Toscana, che ha preso le distanze dall'episodio perché avvenuto fuori dagli spazi direttamente gestiti. Per i Cobas di Pisa invece l'incidente ha dei chiari responsabili: sono "i ritmi e i tempi di lavoro" imposti a "operai non specializzati e senza formazione", per di più in numero ridottissimo. Condizioni lavorative che fanno sì che il carico e lo scarico delle scenografie avvengano "senza rispettare le normative di sicurezza".