Ercolano, giovane ricercatrice ritrova le Historiae di Seneca il Vecchio
Clamorosa scoperta dall'importantissimo valore storico quella della giovane ricercatrice Valeria Piano, che ha ritrovato le Historiae di Seneca il Vecchio. Un'opera di valore inestimabile e di cui finora non esisteva alcuna notizia diretta di tradizione manoscritta. Ed invece l'opera, dal titolo completo di "Historiae ab initio bellorum civilium" è stata rinvenuta all'interno della Villa dei Pisoni.
Sedici i pezzi complessivi ritrovati, tutti provenienti dal medesimo rotolo ritrovato all'interno di quella che fu la villa di Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Gaio Giulio Cesare, e costruita a strapiombo sul mare (che oggi, invece, si trova qualche centinaio di metri più avanti), conosciuta anche con il nome di Villa dei Papiri, visto che al suo interno furono ritrovati oltre mille e ottocento papiri.
L'opera è di natura storico-politica, e racconta soprattutto i primi decessi del principato di Augusto e di Tiberio (tra il 27 avanti Cristo ed il 37 dopo Cristo). Ed ora, grazie al lavoro certosino di Valeria Piano, ricercatrice trentacinquenne molisana, l'opera del cosiddetto "Retore" (che sarebbe diventato poi padre del celebre Seneca, detto il Giovane, senatore, questore e padre dello stoicismo) è stata restituita alla luce.
Lucio Anneo Seneca, detto il Vecchio per distinguerlo dall'omonimo figlio (detto, appunto, il Giovane), era originario di una famiglia agiata di equestri di origine italica ma che viveva nell'antica Corduba. Visse quasi cento anni, un autentico "record" per l'epoca (era nato infatti attorno al 54 avanti Cristo, per morire poi a Roma, nel 39 dopo Cristo). L'opera ritrovata narra la storia di Roma dall'inizio delle guerre civili al periodo della sua morte: pubblicata quindi dal figlio, che vi aggiunse un'introduzione in cui parla del padre e dell'opera stessa, si riteneva finora completamente perduta.