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Errori nella tassa dei rifiuti, l’assessore Panini: “A Napoli Tari calcolata in maniera giusta”

Il Comune di Napoli “applica in maniera corretta la tassa di rifiuti, non aggravando in modo ingiusto il peso del tributo sui propri contribuenti”. Lo sostiene l’assessore comunale al Bilancio Enrico Panini, rispondendo così al caos che si è sollevato dopo la scoperta di un errore nell’applicazione della Tari da parte di molti Comuni italiani.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Comune di Napoli "applica in maniera corretta la tassa di rifiuti, non aggravando in modo ingiusto il peso del tributo sui propri contribuenti". Lo sostiene l'assessore comunale al Bilancio Enrico Panini, rispondendo così al caos che si è sollevato dopo la scoperta di un errore nell'applicazione della Tari da parte di molti Comuni italiani. La vicenda è emersa dopo che il Sottosegretario al ministero dell'Economia, Pier Paolo Baretta, rispondendo a una interrogazione parlamentare dei Cinque stelle, ha confermato che in molti Comuni italiani si è verificata un'errata interpretazione della legge di primo livello sulla tassa dei rifiuti. Secondo tale legge la Tari, per la sua parte variabile (riferita al numero degli occupanti di un'unità abitativa) va applicata soltanto all'abitazione e non anche alle pertinenze (ad esempio garage o cantine), cosa che molti comuni non hanno fatto, riscuotendo così somme in eccesso.

Il Codacons ha preannunciato una valanga di cause contro i Comuni

Dopo l'intervento del sottosegretario molte associazioni dei consumatori si sono mobilitate: tra queste il Codacons, che ha minacciato una valanga di cause risarcitorie sui Comuni che hanno commesso errori, tra cui rientrerebbe anche Napoli: "I comuni saranno chiamati non solo a restituire il maltolto, ma anche a pagare gli interessi di legge e le spese nei confronti dei cittadini che agiranno attraverso la nostra associazione – ha affermato il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Intanto presenteremo un esposto alle Procure della Repubblica affinché indaghino per il reato di truffa e appropriazione indebita, chiedendo al tempo stesso il sequestro cautelare delle somme incamerate dai Comuni negli ultimi 5 anni attraverso la Tari".

L'assessore Panini: I cittadini napoletani possono stare tranquilli

Per l'assessore Panini, però, "i cittadini napoletani possono stare tranquilli". In una nota di Palazzo San Giacomo si spiega che "l'applicazione regolamentare della Tares (2013) e della Tari (dal 2014 in poi) a Napoli risulta conforme alle norme statali. La determinazione degli importi dovuti per le pertinenze alle abitazioni – prosegue la nota – è già applicata attraverso la semplice estensione metrica della casa, con l'azzeramento della quota legata al numero di occupanti (che è l'errore denunciato dal sottosegretario Baretta, ndr). Si ricorda che il tributo dal 2013 risulta suddiviso per le utenze domestiche in 2 quote: variabile, determinata in base al numero di componenti il nucleo familiare che occupano l'abitazione; fissa, determinata in base all'estensione della superficie imponibile. Gli Uffici tributari di Napoli pertanto calcolano per box, cantinole, depositi e tettoie soltanto la quota fissa (metri quadrati), computando la quota variabile una sola volta nell'abitazione". Panini si dice sicuro dell'operato del Comune e ribadisce: "Nessun addebito ingiusto risulta essere stato richiesto" ai cittadini napoletani. Chissà se basterà per fermare la pioggia di cause che secondo il Codacons si sta per abbattere su molte amministrazioni locali.

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