Sarah, escort che si è fermata per il Covid: ‘Mi offrono anche 200 euro in più per un’ora’
«Ho letto l'annuncio, ti sposti?». Sarah fa la escort da molti anni. Il suo è un nome di fantasia per proteggerne l'identità. Lavora e vive a Napoli e quando riceve questa telefonata è insieme a noi, per raccontarci come ha scelto di fermarsi, per non rischiare di essere contagiata dal Covid – 19. La risposta è secca: «Tesoro non mi sposto perché io non lavoro perché l'annuncio è vecchio, c'è una pandemia in giro come potrei lavorare». Spiega che spesso i clienti non si fermano alla sola telefonata, ma arrivano sotto casa offrendo anche 200 euro in più, pur di stare con lei un'ora.
Rifiutare è difficile ma necessario. «Ci sono ragazze che accettano, che dicono comunque sì, tesoro per 100 euro facciamo quello che vuoi ci sono altri che tipo come me, rifiutano. Sono due mesi che ho preso questa decisione di smettere di pubblicare annunci. – spiega Sarah – tutta la mia famiglia è risultata positiva al Coronavirus. Ovviamente è stata una scelta forzata ho dovuto chiedere aiuto, perché comunque mi posso reputare una privilegiata». Ma chi non può contare sull'aiuto economico della famiglia, come fa?
Qualcuna anche se ha paura continua a lavorare. «Avevo fatto una denuncia – spiega Stefania Zambrano, organizzatrice di Miss Trans Europa – stop alla prostituzione, stop a ricevere nelle case e stop a scendere per strada. Quello che mi fa male in primis come persona, e poi come direttivo dell'Associazione ATN, è che ci sono tante ragazzine che si stanno mettendo in contatto con l'associazione trans e anche con me, perché hanno bisogno di lavorare però hanno paura per colpa del virus».
Zambrano lancia un nuovo appello: «Qualcuna sta ricevendo ancora e questa è una cosa che mi fa male. I siti stanno ancora pubblicizzando la prostituzione. Questa è un'altra cosa che dovevamo fermare e non si è mai fermato tutti i siti sono pieni di escort, ragazze trans. Abbiamo paura di questo virus, fermiamolo se non lavoriamo, ci vogliono cacciare fuori di casa, dobbiamo mangiare. Dobbiamo fermare la prostituzione però, possiamo aiutare queste persone?».