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Incendio discoteca Bucarest, coinvolta la napoletana Tullia Ciotola

La giovane, studentessa universitaria, era a Bucarest nell’ambito di progetti di interscambio fra studenti di nazioni europee. Sarebbe all’ospedale della capitale, in condizioni critiche. La Farnesina ha attivato la famiglia che ora si sta recando in Romania.
A cura di Redazione Napoli
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ROMANIA-ACCIDENT-FIRE

Aggiornamento 31 ottobre, 18.03: La giovane napoletana Tullia Ciotola, rimasta coinvolta nell'esplosione ha riportato ustioni sul 50 percento del corpo e le sue condizioni restano molto gravi. A riferirlo il portavoce della Spital Clinica de Urgencia di Bucarest. I genitori della studentessa sono giunti nella capitale rumena. Insieme alla giovane napoletana coinvolti anche due ragazzi spagnoli e uno tedesco in Erasmus nel paese est europeo.

Si chiama Tullia Ciotola, la studentessa napoletana coinvolta nel pauroso incendio in una discoteca di Bucarest che ha causato almeno 27 morti e oltre 160 feriti. Tullia Ciotola è in Romania per il progetto universitario Erasmus; secondo gli organi di informazione era insieme ad altre centinaia di persone nel Colectiv club nel momento in cui si è scatenato il caos a causa di un incendio scoppiato dopo l'esplosione di fuochi di artificio all'interno della struttura: le fiamme hanno scatenato un fuggi fuggi generale, con scene di panico e persone calpestate. A quanto apprende Fanpage.it la Farnesina ha attivato la famiglia della giovane che si starebbe recando a Bucarest diretta allo Spitalul Clinic de Urgență, fra i principali nosocomi cittadini. La ragazza sarebbe in condizioni definite ‘critiche' da alcune fonti italiane. Non si sa altro, la Farnesina non conferma né smentisce lo stato di salute della giovane studentessa napoletana.

Fonti di informazione rumene riferiscono altresì che inizialmente, al Colectiv club, era aperta solo una delle due porte per uscire e questo ha generato una ressa tra i presenti che cercavano di mettersi in salvo. Solo una decina di giorni fa, la polizia aveva multato il locale per mancanza di personale qualificato.

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