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Estorsione alle prostitute nel Casertano: 500 euro al mese per lavorare. Dieci arresti

Diverse le donne di varie nazionalità che esercitavano l’attività di prostitute sul litorale Domitiano venivano taglieggiate per somme di 500 euro al mese e minacciate di morte se non avessero pagato. È quanto scoperto dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno condotto al fermo nei confronti di 10 persone.
A cura di Angela Marino
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Dovevano sottostare al ricatto di una banda di italiani e albanesi per poter lavorare. Sono diverse le donne di varie nazionalità che esercitavano l'attività di prostitute sul litorale Domitiano – zona tristemente nota nel Casertano per essere popolata da prostitute e sfruttatori – che venivano taglieggiate per somme di 500 euro al mese e minacciate di morte se non avessero pagato. È quanto scoperto dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno condotto al fermo nei confronti di 10 indagati ritenuti responsabili di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed estorsione.

Vittime della banda erano prostitute rumene, brasiliane e italiane costrette a corrispondere mensilmente la percentuale per poter restare in zona ed esercitare l'attività. Perfino i posti occupati sul marciapiede venivano individuati e assegnati dagli uomini del gruppo, mentre le donne venivano scortate sul "luogo di lavoro".  Il provvedimento d'urgenza si è reso necessario​, spiega la Procura,​ anche alla luce delle gravi minacce di morte subite dalle giovani che non avevano versato la quota estorsiva richiesta. ​

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