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Estorsione da 10mila euro a imprenditore del Vomero, ma all’incontro trovano i carabinieri

Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri per estorsione ai danni di un imprenditore: avevano preteso il pagamento di 10mila euro di pizzo da un’attività del quartiere Vomero, a Napoli, minacciandolo con una pistola. Sono stati bloccati al momento della consegna del denaro e rinchiusi in carcere.
A cura di Nico Falco
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Erano tornati per prendere i soldi, ma ad attenderli hanno trovato i carabinieri. Inutile qualsiasi tentativo di fuga: uno è stato bloccato nel locale, in flagranza durante la consegna dei soldi, l'altro era invece ad attendere il complice in auto e si è trovato circondato. Giuseppe Barretta, 34 anni, di Casoria, e Vincenzo Grossi, 44 anni, di Poggioreale, sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di estorsione ai danni di un imprenditore.

I due, entrambi pregiudicati, avevano tentato di taglieggiare un uomo che ha un'attività commerciale nella zona del Vomero. Si erano presentati da lui e, con una pistola tra le mani, avevano imposto il "prezzo della tranquillità": per continuare a lavorare senza problemi, avevano detto, c'era da pagare a loro. E la somma era di 10mila euro, da versare quanto prima e chiaramente in contanti. La vittima dell'estorsione aveva finto di accettare e aveva chiesto aiuto alle forze dell'ordine. Aveva raccontato di quell'incontro ai carabinieri della Compagnia Vomero e aveva descritto quelle due persone. Insieme ai militari era stata organizzata la trappola: l'incontro con gli estorsori per consegnare il pizzo si sarebbe tenuto, ma nel locale ci sarebbero stati anche i carabinieri in borghese.

Così, è arrivato il giorno dell'appuntamento, Barretta si è presentato nell'attività e ha chiesto il denaro. L'imprenditore gli ha consegnato la busta e a quel punto i carabinieri si sono qualificati. Il 34enne ha provato a scappare, ma tutte le vie di fuga erano sbarrate. La stessa sorte è toccata a Grossi, che era rimasto in macchina ad aspettare che il complice recuperasse i soldi. Dopo le formalità i due sono stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale in attesa del processo.

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