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Estorsioni a trans e prostitute, in manette 9 persone: una donna a capo della banda

I carabinieri hanno arrestato 9 persone, ritenute componenti di una gang dedita all’usura e alle estorsioni ai danni di transessuali e prostitute nella periferia orientale di Napoli: i criminali imponevano a chi si prostituiva nella zona il pagamento di 30 euro al giorno. A capo della banda c’era una donna.
A cura di Valerio Papadia
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Nove persone sono state arrestate a seguito di una operazione dei carabinieri: secondo le indagini dei militari dell'Arma si trattava di una vera e proprio banda dedita all'usura e alle estorsioni ai danni di transessuali e prostitute alla periferia orientale di Napoli; gli inquirenti non escludono che l'organizzazione criminale possa essere legata ai Mazzarella, clan egemone nella zona est del capoluogo campano. Stando a quanto hanno stabilito i carabinieri, i soggetti imponevano a chi si prostituiva nella zona il pagamento di 30 euro al giorno. Dalle indagini è emerso anche che, a capo della banda, c'era una donna residente a San Giovanni a Teduccio.

Non solo estorsioni: sono emersi anche casi in cui alcuni degli indagati concedevano prestiti che le prostitute dovevano poi restituire con tassi di interessa da usurai. Gli arresti sono stati perpetrati dai carabinieri della compagnia di Poggioreale su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Determinanti ai fini delle indagini le dichiarazioni di una donna, una prostituta, che ha permesso agli inquirenti di fare luce sul sistema utilizzata dalla banda criminale.

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