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Evasi dal carcere minorile di Nisida, proseguono le ricerche dei due giovani detenuti

Proseguono le ricerche dei due giovani detenuti nordafricani evasi tra domenica e lunedì dal carcere minorile di Nisida, a Bagnoli. Le forze dell’ordine hanno predisposto posti di controllo nel quartiere e monitorano i mezzi pubblici. Da Roma è arrivata una ispezione ministeriale per ricostruire la dinamica della fuga.
A cura di Nico Falco
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Proseguono le ricerche dei due detenuti evasi nella notte tra domenica e lunedì, 2 e 3 giugno, dal carcere minorile di Nisida, a Napoli. Si tratta di due giovani nordafricani, si sarebbero allontanati dalla struttura di Bagnoli probabilmente approfittando dei lavori di ristrutturazione e riammodernamento in corso, anche se sulle modalità dell'evasione c'è il massimo riserbo; la loro assenza sarebbe stata scoperta soltanto la sera, quando c'è stata la conta dei detenuti. Il Ministero ha predisposto una indagine interna e ha inviato, già da ieri, 4 giugno, gli ispettori nella struttura per fare luce sulle circostanze che hanno permesso ai due giovani di allontanarsi; il personale in servizio è stato ascoltato a lungo ma non sarebbero emerse falle nella sicurezza che potrebbero aver creato le condizioni poi sfruttate per l'evasione.

Dalla serata di domenica sono stati predisposti posti di controllo nell'area flegrea e nelle stazioni ferroviarie e dei mezzi pubblici, per monitorare le aree dove i due giovani potrebbero trovarsi o da dove potrebbero cercare di allontanarsi da Napoli. Per il momento le ricerche si sono rivelate infruttuose. Non si esclude che la coppia possa avere trovato riparo da conoscenti o si sia rifugiata presso connazionali che potrebbero anche avere agevolato la fuga. Non è chiaro nemmeno se abbia raggiunto la terraferma a nuoto, anche se questa sembra l'ipotesi più probabile visto che l'isolotto è collegato a Napoli da una lingua di asfalto presidiata a cui si accede solo attraverso il cancello dove si trova il gabbiotto del carcere. Al vaglio anche le telecamere interne del carcere e quelle installate lungo le strade che portano a Bagnoli.

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