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Evaso da Poggioreale, il cappellano del carcere: “Perché stupirsi? Innaturale rinchiudere persone”

La polemica riflessione pubblicata su Facebook da don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale, sull’evasione di Robert Lisowski, il detenuto polacco di 32 anni, in carcere per omicidio, fuggito ieri dalla casa circondariale napoletana. “Un’evasione è naturale, tenere rinchiuse le persone in condizioni disumane è innaturale”.
A cura di Valerio Papadia
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Una foto di Robert Lisowski, detenuto fuggito, diffusa dalla Questura di Napoli
Una foto di Robert Lisowski, detenuto fuggito, diffusa dalla Questura di Napoli

È ancora in fuga Robert Lisowski, il detenuto polacco di 32 anni, in carcere con l'accusa di omicidio,  clamorosamente evaso, domenica 25 agosto, dalla casa circondariale napoletana di Poggioreale sfuggendo a controlli, ‘conta' dei detenuti e calandosi con una corda di lenzuola dal muro di cinta della prigione partenopea che è ubicata in un popolosissimo quartiere della zona centro-orientale. È polemico il commento all'accaduto che, su Facebook, arriva da don Franco Esposito, il cappellano del carcere partenopeo.

"Perché stupirsi davanti ad una evasione dal carcere, è la cosa più naturale che possa accadere – scrive il prete -. Quello che è innaturale è tenere rinchiuse delle persone in una situazione disumana e degradante. Con questo non sto assolutamente giustificando l’evasione di un pericoloso criminale (questo almeno secondo gli organi di informazione) ma vorrei spostare l’attenzione sul fatto che carceri come quello di Poggioreale non hanno certamente i requisiti per essere rieducativi e non servono certo al reinserimento della persona detenuta nel tessuto sociale. Allora mi domando se il carcere non è questo, qual è il suo compito a cosa serve?".

Don Franco Esposito continua la sua considerazione sulle carceri e non solo su Poggioreale e sul caso in questione. Parole destinate a generare polemiche:

"Ora tutti si meravigliano che da Poggioreale sia scappato un detenuto. Tutti sono pronti a cercare un colpevole, o meglio a scaricare la colpa su un capro espiatorio" scrive ancora don Franco Esposito. "Quello che invece mi rammarica e mi indigna profondamente, sono delle dichiarazioni di qualche sindacalista della polizia penitenziaria. Mi riferisco all’affermazione che scarica la colpa dell’evasione al fatto che pur essendoci pochi agenti della polizia non sono state sospese le attività trattamentali. L’unica cosa che dà una parvenza di legalità a una istituzione deficitaria come quella di Poggioreale, doveva essere sospesa per sacrificare anche quel poco di buono che con sacrificio si riesce a realizzare sull’altare della sicurezza" dice il parroco, che conclude: "Spero che nessuno pensi di risolvere problemi di sicurezza limitando ancora di più quel poco di rispetto dei diritti che ancora sopravvive nelle nostre carceri".

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Sono giornalista dal 2010. A Fanpage.it dall'agosto del 2016, scrivo per l'area Napoli, per la quale mi occupo del desk.
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