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Evaso da Poggioreale, il provveditore Fullone: “Sconfitto sistema di sicurezza locale, bisogna riflettere”

Insediatosi da pochi giorni, Antonio Fullone, provveditore regionale della Campania, si prepara a incontrare i sindacati domani alle 10. Ex direttore del carcere di Poggioreale, dopo l’evasione di un detenuto e la sua successiva catturain un’intervista a Fanpage.it ha spiegato di non voler cercare alibi: “È una sconfitta del sistema di sicurezza locale da cui imparare”. Intanto nel penitenziario sono state rafforzate le misure di sicurezza.
A cura di Gaia Martignetti
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Antonio Fullone, neo Provveditore regionale della Campania
Antonio Fullone, neo Provveditore regionale della Campania

"L'evasione di per sé è una sconfitta del sistema locale su cui riflettere. Questo deve imporre una riflessione, senza trascurare nessun livello. Un maggiore rafforzamento dei profili di sicurezza è una delle prime risposte. Non deve essere una risposta di carattere emotivo. Dalle sconfitte bisogna imparare". Antonio Fullone, neo provveditore regionale della Campania, conosce bene il carcere di Poggioreale che ha diretto fino al 2017, quando fu promosso e la carriera lo portò fuori Napoli. Torna nel momento forse più difficile, un momento che definisce, a Fanpage.it, "una sconfitta del sistema di sicurezza locale, su cui riflettere".  L'evasione di Robert Lisowski, detenuto 32enne che con una mossa quasi da film è riuscito a calarsi dalle mura del carcere, utilizzando delle lenzuola legate tra loro, è oggetto di una doppia inchiesta: della procura e del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria). Catturato dopo una fuga durata neanche due notti, a un chilometro dal carcere, ora Lisowski è piantonato al padiglione Palermo dell'ospedale Cardarelli per ricevere assistenza medica. La delicata situazione che sta vivendo il carcere napoletano ha spinto Antonio Fullone ad anticipare incontri che erano già in calendario, come quello di domani, 28 agosto 2019, con i sindacati della polizia penitenziaria.

Una foto di Robert Lisowski, detenuto fuggito da Poggioreale, diffusa dalla Questura di Napoli.
Una foto di Robert Lisowski, detenuto fuggito da Poggioreale, diffusa dalla Questura di Napoli.

L'intervista di Fanpage.it al provveditore Fullone

"In Campania ci ho lavorato per un periodo quindi ho tra virgolette la fortuna di conoscere gli interlocutori, se loro hanno delle aspettative le ho anche io, rispetto alla costruzione di un quadro che possa permetterci di fare le scelte migliori, non dico risolutive. C'è un'inchiesta in corso che ha le sue esigenze di riservatezza e questo livello credo vada preservato. Io sono stato sia domenica che ieri a Poggioreale. Conosco il grande valore delle persone che lavorano lì. Bisogna sempre essere bravi a distinguere e andare avanti, può sembrare uno slogan, ma è la veritàPer fortuna – continua Fullone – il ritrovamento dell'evaso aiuta ad ‘alleggerire' la parte emotiva, quindi domani credo e spero ci siano le condizioni migliori per capire non solo i problemi, ma anche cosa si può fare".

Da tempo i riflettori sono ciclicamente puntati sulla situazione di sovraffollamento all'interno del carcere di Poggioreale, ma anche sulla carenza di agenti e le richieste di rinforzi: "Il problema delle unità, del personale è sicuramente uno dei problemi, però sbaglieremmo se immaginiamo che quella sia l'unica risposta. Sono mondi complessi e le risposte non possono che essere su più livelli. Ci sono delle risposte che deve dare comunque a livello locale anche la sede di Poggioreale, anche ovviamente in questo ufficio regionale".

L'anticipazione dell'incontro con i sindacati, rispetto al calendario stabilito, nasce, lo dice senza mezzi termini il neo provveditore, dal fatto che bisogna partire dalle persone: "Ricordo che i tentativi di cambiamento, quando ero direttore (del carcere di Poggioreale, ndr) sono stati fatti grazie al contributo di quel personale. Quindi senza quel personale non si va da nessuna parte. A volte non è compresa bene l'importanza del loro lavoro e lo dico senza retorica, perché in questi ambiti non c'è spazio per la retorica. Bisogna migliorare, continuare a costruire e costruire anche su questo episodio che, inutile nasconderselo, è sicuramente una ferita. Il nostro mandato è quello di recuperare le persone, ma anche quello di custodirle. Non dobbiamo cercare alibi. Dobbiamo essere seri. Le situazioni difficili diventano spesso alibi per qualcuno, siccome non abbiamo bisogno di alibi, ma di analisi, domani mi aspetto un contributo importante nella costruzione di un quadro per poter fare degli interventi un po' più in profondità".

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