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False pensioni di invalidità, 4 arresti e 75 indagati tra Napoli e Caserta

Quattro persone sono state arrestate, tra le province di Napoli e Caserta, con le accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso. Gli arrestati, sottoposti ai domiciliari, hanno ottenuto il rilascio di falsi certificati di invalidità civile senza nemmeno sottoporre a visita medica i beneficiari: 75 le pratiche sospette.
A cura di Redazione Napoli
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Mazzette in cambio di false certificazioni, che poi venivano usate per arrivare alle pensioni di invalidità. Un sistema ben consolidato, secondo gli investigatori, che avrebbe portato all'erogazione di almeno 75 pensioni non dovute. Il meccanismo è stato scoperto dalla Guardia di Finanza, le indagini hanno portato all'arresto di 4 persone, tra le province di Napoli e Caserta; per i quattro è scattato il regime di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Le indagini sono partite da due episodi in cui è stato accertato il rilascio di falsi certificati di invalidità civile, che venivano prodotti anche senza che i beneficiari si sottoponessero alle visite. Gli indagati hanno garantito benefici a parenti e amici con la complicità di un medico di una commissione medico-legale e di un collaboratore esterno dell'Inps di Caserta.

Gli illeciti sono stati scoperti grazie a un'apposita commissione convocata dalla direzione generale dell'Inps a Roma: i beneficiari delle false pensioni di invalidità, infatti, sono risultati o del tutto sprovvisti dei requisiti minimi o con percentuali di invalidità nettamente inferiori a quelle dichiarate.

Durante le indagini sono emerse anche irregolarità nella gestione delle pratiche all'ufficio liquidazioni dell'Inps di Aversa: una dipendente addetta al pagamento delle indennità e uno degli arrestati acceleravano le pratiche in cambio di 250 euro. Alcune delle pensioni di invalidità fittizie sono state revocate; sono in corso accertamenti anche sui beneficiari dei falsi certificati di invalidità.

Pensioni di invalidità in cambio di mazzette

I finanzieri hanno ricostruito i contorni di un sistema ben consolidato, in cui le pensioni di invalidità, venivano ottenute con certificazioni false, prodotte in cambio di mazzette. Nell'inchiesta sono finiti l'ex sindaco di San Marcellino, Pasquale Carbone, il medico dell'Inps Salvatore Ambrosio, il responsabile del patronato di Aversa, Michele Russo, e Benito Di Costanzo, ovvero la persona che, secondo i militari, procacciava i clienti per le nuove pratiche.

L'ex sindaco avrebbe ottenuto illecitamente la pensione per il figlio e avrebbe poi messo in contatto altre persone col gruppo. I quattro, colpiti dalla misura cautelare, sono accusati di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.

L'Inps ringrazia la Procura per la scoperta dei falsi invalidi

L'Inps ha ringraziato la Procura e la Guardia di Finanza di Aversa per l'operazione che ha condotto alla scoperta del sistema fraudolento che aveva consentito a 75 persone di ottenere dei falsi riconoscimenti di invalidità. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, si legge in una nota, ha collaborato attivamente all'attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza, anche mediante l'invio dalla Direzione generale di un'apposita Commissione medico-legale che ha permesso di revisionare riconoscimenti sprovvisti dei requisiti necessari e di revocare benefici non dovuti".

"L'attività investigativa ha portato a una serie di ordinanze di misura cautelare, fra cui una nei confronti di un medico, già collaboratore esterno dell'INPS di Caserta, col quale la Direzione regionale Campania aveva interrotto la collaborazione sin dallo scorso mese di luglio" sottolinea l'INPS.

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