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Falsi pomodori San Marzano coltivati in Belgio: ecco come il marchio Dop viene usurpato

l presidente della commissione agricoltura al Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue, chiedendo che si adoperi per impedire l’utilizzo improprio dell’etichetta San Marzano. Si tratta di una delle tante misure adottate contro la contraffazione e l’imitazione del made in Italy.
A cura di Angela Marino
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Li chiamano San Marzano ma vengono coltivati in Belgio o negli Stati Uniti. Il marchio che contraddistingue il tipico pomodoro mediterraneo dalla forma allungata e il sapore acidulo, viene impropriamente usato in altri Paesi per prodotti ortofrutticoli di diversa origine. La denuncia, come riportato da il Fatto Alimentare, arriva dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, firmatario di un’interrogazione alla Commissione Ue in cui chiede che questa adotti tutte le misure perché l’azienda belga Lava rinunci a utilizzare di usare l'etichetta “San Marzano per i suoi pomodori. Il marchio Dop è protetto da un regolamento europeo (n. 1308/2013) che lo tutela da ogni imitazione o evocazione.

Cosa distingue un San Marzano dop

Il disciplinare di produzione del “Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino” prevede che il pomodoro coltivato dalle varietà San Marzano 2 e Kiros debba essere prodotto e trasformato da aziende che sorgono nelle province di Avellino, Napoli e Salerno. Qualsiasi pomodoro a marchio San Marzano non che non sia stato prodotto in quest'area è contraffatto. Nel caso specifico, aziende come la Lava fanno un utilizzo improprio della denominazione, specificando su una minuscola scritta della confezione che l'ortaggio non è stato coltivato in Campania.

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