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Riaperture in Campania, De Luca al governo: “Servono i protocolli di sicurezza nazionali”

In un comunicato stampa, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha parlato della delicata Fase 2, in particolar modo della riapertura di attività di ristorazione e stabilimenti balneari. Rigorosa la linea del governatore: “Aprire tutto ma per sempre, in sicurezza, evitando di dover chiudere dopo una settimana”.
A cura di Valerio Papadia
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Il prossimo 18 maggio, analogamente al 4 maggio, giorno in cui è cominciata la Fase 2, sarà un'altra data spartiacque di questa emergenza Coronavirus anche in Campania: il governo ha predisposto, per il 18, un ulteriore allentamento della misure restrittive adottate per impedire la diffusione dei contagi, sancendo anche la riapertura di molte attività commerciali, come barbieri, parrucchieri, estetisti, ma anche bar e ristoranti. lasciando molta autonomia decisionale alle amministrazioni regionali. In Campania, il presidente Vincenzo De Luca, in un comunicato stampa, si è concentrato proprio sulle attività di ristorazione e sugli stabilimenti balneari: "Fermo restando l’obiettivo primario della tutela della salute dei cittadini e in attesa dei protocolli ufficiali, stiamo lavorando in queste ore, senza agitazioni inutili e senza demagogia, per predisporre protocolli regionali in grado di raccogliere le esigenze sanitarie a tutela dei nostri operatori. Contemporaneamente faremo quello che è stato cancellato dalla consapevolezza collettiva: la verifica rigorosa su cosa accadrà, sul piano epidemiologico, dopo il 18 maggio. Anche su questo manterremo ferma la linea della Campania: aprire tutto ma per sempre, in sicurezza, evitando di dover chiudere dopo una settimana".

Il governatore della Regione Campania chiede anche al governo un'accelerazione sulla definizione dei protocolli di sicurezza Inail che dovranno contraddistinguere la riapertura delle suddette attività commerciali: "Sollecitiamo il Governo ad accelerare al massimo i tempi per l’invio dei protocolli di sicurezza, ad oggi ancora non ufficializzati, per consentire agli operatori, in particolare ristoratori e balneari, i tempi necessari per preparare i propri locali e le proprie attrezzature in modo da poter riprendere le attività. I limiti fissati, di cui si sente parlare, impediscono la riapertura di oltre la metà degli operatori e non tiene conto delle specificità della nostra regione in particolare per la balneazione e larga parte della ristorazione, con una fascia costiera completamente diversa da quella del nord".

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