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Fase 2, in Campania protestano i parrucchieri: ‘Riapriamo i saloni nel rispetto delle regole’

Dopo la riapertura dei ristoranti, anche se soltanto per le consegne a domicilio, in Campania anche i parrucchieri chiedono che vengano riaperti i loro saloni per far fronte alla crisi economica che li ha colpiti. Ad Ercolano, nella provincia di Napoli, una delegazione di parrucchieri è stata ricevuta dal sindaco, al quale hanno spiegato i problemi della categoria.
A cura di Valerio Papadia
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La Fase 2 di questa epidemia di Coronavirus comincerà ufficialmente il 4 maggio. In Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca ha adottato misure più stringenti per contenere il contagio, dal 27 aprile è possibile ordinare a domicilio cibo da ristoranti e pizzerie. Analogamente ai commercianti del settore della ristorazione, anche i parrucchieri chiedono che vangano al più presto riaperte le loro attività, messe in ginocchio da questi mesi di chiusura. Ad Ercolano, nella provincia di Napoli, una delegazione di parrucchieri è stata accolta dal sindaco Ciro Buonajuto, al quale hanno spiegato i problemi della categoria, chiedendo che si faccia di tutto per riaprire i propri saloni, nel rispetto delle regole e delle norme anti-contagio.

"Sono dalla loro parte: dopo oltre due mesi di chiusura, imporre a queste attività di riprendere a lavorare tra più di un mese è ingiusto e insostenibile per delle imprese spesso monofamiliari che hanno nei loro negozi l'unica fonte di reddito. Sono pronto a rappresentarli in ogni sede per chiedere che almeno in Campania, dove si registra un numero di contagi nettamente inferiori ad altre regioni d'Italia, vengano riviste modalità e tempistiche per la riapertura di queste attività. Si possono e si devono considerare tutte le possibilità per consentire ai saloni di riaprire, seppur rispettando rigide misure di sicurezza tese al contenimento del contagio" ha detto il primo cittadino di Ercolano.

Al sindaco Buonajuto i parrucchieri hanno chiesto si ponga un freno anche al fenomeno dell'abusivismo, molto diffuso nella loro categoria. "A fronte di attività legali chiuse per un altro mese, in tutta la Regione prosegue il lavoro di centinaia di abusivi che, nonostante l'opera di contrasto delle Forze dell'Ordine, continuano a girare per le case creando un danno all'economia legale e, soprattutto, un enorme rischio di carattere sanitario" ha detto il primo cittadino.

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