Fase 2, Scavi di Pompei, La Mura (M5S): ‘Sperimentiamo un modello sostenibile’
La Fase 2 della pandemia di Covid 19 sta vedendo la riapertura di molti esercizi commerciali e attività produttive. Dovranno ancora attendere i poli museali e gli attrattori turistici, uno dei segmenti su cui le modalità di riapertura devono tenere conto di misure complesse e tutte da sperimentare. Pompei, con i suoi 3,8 milioni di visitatori nell'ultimo anno, rappresenta sicuramente uno dei distretti culturali e turistici più importanti d'Europa su cui la fase 2 sarà una vera e propria sperimentazione. Il distanziamento sociale dovrà coniugarsi con l'industria turistica, la ristorazione, l'accoglienza e i beni culturali. La proposta di un "Modello Pompei sostenibile" arriva dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Virginia La Mura.
Senatrice, come può Pompei diventare un modello di turismo nella Fase 2?
Dobbiamo dirci con franchezza che la pandemia da Covid 19 ci permette di sperimentare soluzioni che prima non riscuotevano molto successo. L'obbligo di distanziamento sociale ci da la possibilità di immaginare poli turistici e culturali all'insegna della sostenibilità, in cui una imprenditoria sana e innovativa possa offrire a chi arriva sul territorio un servizio anche migliore di prima. Innanzitutto dobbiamo immaginare la chiusura del centro storico di Pompei. È una richiesta che sta circolando anche tra gli addetti ai lavori. Questa circostanza ci permetterebbe di ridurre lo spazio per le auto e aumentare gli spazi a disposizione per gli esercizi commerciali, bar e ristoranti. In questo modo c'è la possibilità di mantenere le distanze tra i tavolini e molto più spazio da poter occupare. È una misura che va sostenuta anche con l'esenzione della tassa per l'occupazione di suolo pubblico per i gli esercenti. Un centro chiuso significa più aria pulita e respirabile ed a questo va aggiunta una mobilità che deve vedere l'implementazione dell'uso della bici. Il territorio lo permette e deve essere un aspetto peculiare di questo modello di sostenibilità.
Come si può sostenere il settore turistico in questo momento così delicato ?
Stiamo parlando di un settore che a Pompei ha fatto finalmente il salto di maturità. Parliamo di una offerta di qualità, anche i ristoratori stanno usando prodotti locali, anche nell'offerta del cibo stanno riprendendo le antiche ricette della cultura pompeiana. Pompei è un simbolo anche per la sua capacità di innovazione e di saper offrire oggi un turismo di spessore. Abbiamo proposto che si intervenga con finanziamenti a fondo perduto per il settore turistico per fronteggiare i mancati introiti. Inoltre abbiamo chiesto che venga introdotto un sussidio per il fitto dei locali commerciali che rappresentano una spesa importante per chi fa questo mestiere.
Quando potranno riaprire gli scavi?
Dobbiamo capire le decisioni che verranno prese dal comitato tecnico scientifico in merito alla riapertura dei musei che è prevista per il 18 maggio prossimo. Gli scavi di Pompei sono un'area museale all'aperto, di sicuro avremo bisogno di più sorveglianza, più personale e dell'uso delle telecamere per garantire sia la sicurezza che il rispetto delle norme di distanziamento sociale all'interno dell'area. Il mio auspicio è che si possa riaprire il 18 maggio prossimo.
L'idea di un modello sostenibile può allargare il suo perimetro all'intera area vesuviana?
La nostra idea è proprio quella, sperimentare da subito a Pompei quello che possiamo poi fare su tutta l'area, valorizzando tutto il territorio dal Vesuvio al mare, passando per le campagne pompeiane che vanno rilanciate. Grazie al "Grande Progetto Pompei" parliamo già di un'area vasta che coinvolge anche i comuni limitrofi. Su quest'area abbiamo redatto molti progetti soprattutto sulla mobilità sostenibile con l'uso di navette elettriche e la creazione di piste ciclabili. Io mi auguro che in questa fase 2 si possano riaprire il Vesuvio, gli scavi, il mare, perché ci serve per la cura dell'anima e in questo momento di emergenza ne abbiamo bisogno.