L'azienda di telefonia Fastweb ‘beffa' i lavoratori reintegrati proponendo loro un trasferimento a Bari; ciò dopo una sentenza che sulla carta doveva essere una vittoria per 72 operatori in tutta Italia (23 a Napoli) ma che in realtà rischia di trasformarsi in un clamoroso boomerang. Andiamo per ordine: nel 2012 Fastweb cede un ramo d'azienda (per lo più area supporto telefonico) alla società Visiant Next. I lavoratori fanno causa: sostengono che non si tratta di una cessione di ramo d'azienda ma di una esternalizzazione di una sezione dipendente al 100 percento dalla casa madre, unica committente dei lavori. Inizia una battaglia legale: i giudici danno ragione più e più volte ai 72 esternalizzati; Fastweb non fa ricorso Cassazione e in 2 anni non applica la sentenza. Ora però, con una lettera datata 27 maggio, l'amarissima notizia: i dipendenti rientreranno a pieno titolo come prescrivono le sentenze, ma dove? A Bari. Lì c'è il customer care e lì dovranno andare, trasferendosi. Fra questi lavoratori ci sono persone con famiglia e perfino dipendenti con problemi fisici, inseriti in categorie protette.
Può Fastweb comportarsi così? No, secondo Ernesto Maria Cirillo, avvocato del gruppo di reintegrati: "Si tratta – dichiara – di una ritorsione". I trasferimenti partiranno entro il mese di luglio 2019. Gli operatori del customer care fanno affidamento su analoghe vicende nel settore tlc che hanno visto prevalere le ragioni dei lavoratori. Durissima la nota della Slc Cgil di Napoli:
Fastweb con una mossa del tutto a sorpresa di trasferimento collettivo, mette in atto l’ennesima azione ai danni dei lavoratori , da anni in lotta per vedersi riconoscere l’illegittimità di una Cessione di Ramo d’azienda avvenuta nel lontano 2012. Nonostante tale cessione sia già stata dichiarata illegittima in giudizio e nonostante le azioni legali ancora in corso in tutto il territorio nazionale compreso Napoli, Fastweb ha intrapreso l’ennesimo atto volto a mortificare i lavoratori vincitori di causa, annunciando l'apertura delle procedure di trasferimento collettivo dei lavoratori di Napoli presso la sede di Bari a partire da Luglio 2019.
È chiara la volontà aziendale di camuffare con i trasferimenti dei veri e propri licenziamenti collettivi in considerazione anche delle notevoli difficoltà economiche in cui si troverebbero i lavoratori trasferiti a centinaia di chilometri di distanza dalle proprie abitazioni e dalle proprie famiglie. Decisione questa, che trova la sua vergognosa logica nella volontà di punire un gruppo di lavoratori solo perché cercano di far valere i propri diritti e difendersi da dubbie decisioni aziendali che nulla investono nelle parti sociali, ma sono esclusivamente tese a impoverire il settore delle TLC già così delicato in un territorio come quello napoletano. Alla luce di ciò la SLC Napoli ed i lavoratori ex Fastweb preannunciano che verranno
messe in campo tutte le azioni di lotta necessarie ad impedire tale scempio dando mandato ai propri legali di impugnare i trasferimenti annunciati dall'azienda.