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Femminicidio Sant’Antimo, parla la madre della vittima: “Mia figlia aveva paura”

Stefania Formicola, la donna uccisa ieri con un colpo di pistola dal marito a Sant’Antimo, nella provincia di Napoli, come rivela la madre era terrorizzata dai continui maltrattamenti subiti. Già nel 2013 la donna aveva scritto una lettera-testamento nella quale esprimeva le sue volontà nel caso le fosse successo qualcosa.
A cura di Valerio Papadia
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Era spaventata Stefania Formicola, la donna di 28 anni che ieri è stata uccisa con un colpo di pistola a Sant'Antimo, provincia di Napoli, dal marito Carmine D'Aponte, l'uomo che aveva amato ma che da troppo tempo la minacciava e la maltrattava. Proprio per questo la donna, come riporta il quotidiano Il Mattino, terrorizzata e stanca delle frequenti vessazioni, aveva scritto una lettera già nel 2013, come racconta la madre, nella quale comunicava le sue volontà nel caso le fosse capitato qualcosa di brutto.

Le parole della madre di Stefania Formicola

Nonostante il lutto, la madre di Stefania, Adriana Esposito, ha voluto esprimere la propria opinione sulla triste vicenda che li ha privati di una figlia. "Carmine la picchiava, la maltrattava, poi si metteva in ginocchio e chiedeva perdono. Mia figlia aveva paura, ma non si rivolgeva alle forze dell’ordine perché sapeva come sarebbe finita se lo avesse fatto" ha dichiarato la madre di Stefania, che poi incalza "Era tutto premeditato. Carmine è uno che ti provoca e si fa beffe della legge. Ma ora non deve uscire di galera".

La lettera-testamento di Stefania Formicola

La lettera risale a tre anni fa, precisamente al 28 aprile del 2013. A renderla nota è la famiglia di Stefania Formicola che, nella casa di San Marcellino, nel Casertano, piange la perdita della giovane donna, che lascia anche due bambini piccoli. "Alla mia morte, qualunque ne sia la causa, mio figlio (all'epoca, il secondo figlio non era ancora nato) deve essere affidato a mia madre e mio padre e in caso di loro morte a mia sorella Fabiana" sono le parole che si leggono, agghiaccianti e profetiche, che si leggono nella lettera.

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