Festa del Papà ai tempi del Coronavirus: zeppole a domicilio senza permesso: denunciato
Zeppole a domicilio ai tempi del coronavirus: che la Festa del papà quest'anno dev'essere all'insegna del "tutti a casa". Ma c'è qualcuno che non rinuncia ai guadagni, finendo col beccarsi una denuncia. È accaduto a Marano di Napoli, dove i carabinieri hanno denunciato 4 pasticcieri. Motivo? Avevano pubblicizzato sul profilo social della propria pasticceria l’imminente vendita a domicilio delle famose zeppole di San Giuseppe per la Festa del Papà nonostante l’obbligo di chiusura imposto dal governo per evitare il contagio.
E così i carabinieri della locale compagnia hanno denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità il titolare e tre dipendenti di un esercizio commerciale in corso Europa. Tra questi anche un uomo – addetto alle vendite – elemento di spicco del clan “Nuvoletta”, sodalizio criminale egemone nel comune di Marano di Napoli. I carabinieri hanno scoperto il laboratorio grazie alla pubblicità che i gestori avevano diffuso sui social. All’interno del locale amarene sciroppate, vari ingredienti e l’impasto pronto per la preparazione dei dolci. La pasticceria è stata sequestrata e segnalata alle autorità competenti per la sospensione della licenza.
Ci sono numerosi casi del genere segnalati soprattutto nei piccoli centri dell'hinterland partenopeo, dove addirittura alcune pasticcerie hanno cambiato (illegalmente) la propria ragione sociale, issando insegne con la scritta "Alimentari" pur di tentare di rientrare nel novero delle attività commerciali che rientrano in quella tipologia che può restare aperta da decreto della Presidenza del Consiglio. Niente di più sbagliato: in molti casi arrivano carabinieri o polizia e chiudono tutto.