Fiamme sullo yacht di De Laurentiis, al vaglio l’ipotesi dell’incendio doloso
È stata aperta un'inchiesta per appurare le cause che hanno scatenato l'incendio sullo yacht di Aurelio De Laurentiis, avvenuto domenica pomeriggio, al largo di Posillipo, nel golfo di Napoli. Stando a quanto apprende Fanpage.it le indagini seguono anche la pista dolosa. Non si esclude quindi che l'imbarcazione, "L'Angra", yacht da 32 metri, ristrutturato poco prima dell'estate, possa essere andata a fuoco non per avaria, bensì per un sabotaggio. L'imbarcazione di lusso, secondo indiscrezioni, era assicurata per un controvalore di 3 milioni di euro – ma pagata dal patron del Napoli 1.2 milioni -.
La questione ovviamente è delicatissima poiché investe un personaggio, il presidente della squadra di calcio della città, che a Napoli è amatissimo ma certo non immune da contestazioni ed è seguita con attenzione e massima discrezione dalle forze dell'ordine. Ieri sull'Angra, posizionato nello specchio d'acqua prospiciente Villa Rosebery, la residenza napoletana del Capo dello Stato, c'erano 12 persone, compreso De Laurentiis e la moglie, tutte tratte in salvo grazie all'intervento della Capitaneria di Porto e di alcune imbarcazioni di passaggio. Sia gli ospiti che il presidente del Calcio Napoli sono usciti illesi dall'incidente. L'allarme è stato lanciato in maniera tempestiva, le fiamme si sono sprigionate dal vano macchine dell'imbarcazione insieme ad un denso fumo, visibili a decine di metri di distanza dal fatto.