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Fiction Rai Uno sul boss Antonio Iovine, l’avvocato: “Perché non si dice che è pentito?”

All’indomani dell’anteprima mostrata dal programma Porta a Porta di “Sotto Copertura”, fiction dedicata alla storia di Antonio Iovine, alias ‘O ninno, parla l’avvocato dell’ex boss dei Casalesi: “Perché nessuno dice che si è pentito? Si oscura la vera vittoria dello Stato, che non è solo l’arresto di Iovine, ma il fatto che collabori con la giustizia”.
A cura di Angela Marino
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Andrà in onda il prossimo 2 e 3 novembre la fiction della Rai sulla storia della cattura del boss dei Casalesi, Antonio Iovine, detto ‘o ninno, arrestato il 17 aprile 2010, dopo una latitanza durata 15 anni. "Sotto copertura" ripercorrerà i mesi che hanno preceduto la cattura del capoclan, terminando la narrazione con l'arresto di quello che sarebbe diventato, il 13 maggio 2014, collaboratore di giustizia. All'indomani dell'anteprima della serie mandata in onda Bruno Vespa nel programma Porta a Porta, è l'avvocato dell'ex padrino, ora recluso in regime 41 bis, a prendere la parola contro la messa in scena televisiva. In una intervista al Fatto quotidianoValeria Maffei dichiara: “Non capisco per quale ragione tutti i personaggi di Sotto copertura hanno un nome di fantasia tranne il mio cliente, perché la storia del mio cliente si interrompe senza dire che si è pentito dopo la cattura, con rivelazioni che hanno dato impulso a indagini importanti, e perché la ricostruzione delle sue vicende personali appaia così romanzata e, a mio parere, non corrispondente al vero. Se non viene chiuso il cerchio della storia con il pentimento, i telespettatori penseranno che il mio cliente sia rimasto il criminale descritto in questa fiction".

La trama di Sotto Copertura, fiction su Antonio Iovine

Tra le incongruenze della narrazione televisiva con la storia reale anche la relazione dell'ex capoclan con una giovane donna, utilizzata come cardine della storia e sulla quale il legale insorge, ancora una volta: "Ho visto scene su una relazione tra Iovine e una ragazza che non è mai emersa dagli atti. È una pura invenzione". In più, aggiunge Maffei, nessuno della produzione avrebbe chiesto riscontri o informazioni ai magistrati incaricati del caso. “Qualche anno fa apprendemmo di un progetto basato principalmente sulla figura di Vittorio Pisani, il poliziotto che lo ha arrestato. Poi il progetto fu sospeso, non ne abbiamo saputo più nulla. Pochi giorni fa, l’annuncio della fiction e che di lì a poco Porta a Porta ci avrebbe dedicato una puntata. Io mi sono collegata insieme alla famiglia di Iovine, che vive in una località protetta. Iovine non l’ha vista, non sapeva”." Ma non si può fare una fiction del genere senza chiedere informazioni anche ai pm che hanno lavorato alla cattura di Iovine, al suo avvocato, alla sua famiglia. Non mi risulta che i pm siano stati contattati". Ma l'amarezza più grande, per l'avvocato risiede nella scelta di non raccontare anche i fatti che sono seguiti all'arresto e il nuovo percorso intrapreso da Iovine: “È passato un anno e mezzo dal pentimento di Iovine. Perché presentarlo come quello che era prima, senza neanche una frase su quel che è adesso? Si buttano per aria anche i frutti della sua collaborazione di giustizia. Si oscura la vera vittoria dello Stato, che non è solo l’arresto di Iovine, ma il fatto che si sia pentito”.

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