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Figlio di due mamme iscritto all’Anagrafe, è scontro Prefettura-Comune di Napoli

Dopo la decisione del sindaco Luigi De Magistris di trascrivere l’atto di nascita del piccolo Ruben, nato in Spagna da due madri italiane e registrato a Napoli, la Prefettura pronta ad acquisire gli atti di Palazzo San Giacomo per impugnarli.
A cura di Angela Marino
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"Faccio quello che ritengo giusto sul piano giuridico e della coscienza" ha detto il sindaco Luigi de Magistris commentando le polemiche seguite alla decisione del Comune di Napoli di trascrivere l'atto di nascita di Ruben, bimbo nato da una coppia di donne in Spagna lo scorso agosto. Il piccolo ha ottenuto il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso la trascrizione agli Uffici Anagrafe del Comune partenopeo. La scelta, secondo il sindaco sarebbe non solo etica, ma giuridicamente corretta, sebbene, nel nostro Paese le unioni civili non siano riconosciute dalla legge.

Eppure, a quanto apprende la redazione di Fanpage.it, la Prefettura di Napoli si preparerebbe ad acquisire gli atti della trascrizione per un ipotetico impugnamento. Si tratta di voci non confermate, ma certo plausibili considerato che il caso non ha precedenti nella storia giuridica italiana, se non in due casi analoghi, verificatisi a Roma e Torino. Nel secondo caso, che vede protagoniste due mamme di Torino, fu il giudice della Corte d'Appello di Torino, cui si rivolsero le due donne, a ordinare all'ufficiale di stato civile di trascrivere la nascita del bimbo. Anche il quel caso il bambino era nato in Spagna grazie all'inseminazione eterologa ed era, per la legge spagnola, figlio di due mamme.

Le associazioni cattoliche contro il Sindaco

Mentre si attende di sapere se ci saranno verifiche e contestazioni alla decisione del Comune di Napoli si è sollevato un fronte polemico contro la scelta dell'Amministrazione partenopea, avversata da movimenti e associazioni di ispirazione cattolica. "È grave che un Sindaco, peraltro ex magistrato della Repubblica italiana, abbia dato il proprio assenso alla trascrizione nel pubblico registro delle nascite di un bambino nato, evidentemente nato con il ricorso a metodi non naturali, all'interno di una coppia omogenitoriale". È quanto afferma in una nota Gigi Mercogliano, della Rete nazionale dei Circoli La Croce-Voglio la Mamma – associazione pro-life schierata contro l'approvazione del Ddl Cirinnà, nel quale è contenuta la "stepchild adoption", che prevede la possibilità per le coppie omogenitoriali di adottare il figlio del partner.

"Il problema – spiega Mercogliano – non è soltanto l'aver dato la possibilità alle due donne di riconoscere il piccolo Ruben – si chiama così il bambino nato il 3 agosto scorso e registrato all'Anagrafe di Napoli il 30 settembre dalle sue ‘due mamme' – ma l'aver effettuato una palese violazione della legge e di averne dato notizia soltanto adesso guarda caso proprio quando in Senato ci si appresta a calendarizzare l'approdo in aula del testo di legge 2081 sulle unioni civili denominato ‘Cirinnà bis'. "È lecito pensare – prosegue Mercogliano – che il Sindaco abbia voluto fare un regalo a Renzi che sulle unioni civili sta trovando la netta chiusura dei senatori di Ap-Ncd contrari alla stepchild adoption, per ricevere in cambio dal Premier il benestare del Pd tutto alla sua ricandidatura come candidato unico della coalizione di centro sinistra". La Rete Nazionale CLC annuncia infine un'interpellanza in consiglio comunale da parte del consigliere di Ap-Ncd Gennaro Addio.

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