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Flop della manifestazione contro il lavoro nero: in strada solo pochi ragazzi

Clamoroso flop della manifestazione contro il lavoro nero a Giugliano in Campania, nel Napoletano: in strada solo pochi ragazzi. La manifestazione si è sciolta poco dopo per un improvviso acquazzone. Solo pochi giorni fa c’era stata la scoperta a Melito di 43 lavoratori in nero rinchiusi in una stanza alla vista dei carabinieri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Flop della manifestazione contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori: a Giugliano in Campania, quest'oggi, non c'erano più di una settantina di persone, in gran parte studenti, ed il corteo partito poco dopo le 10 si è praticamente disperso dopo pochissimo tempo, a causa della pioggia. La manifestazione era stata indetta e promossa dalla Camera del Lavoro di Napoli, dalla Flai-Cgil, ma anche dalle associazioni Libera Campania, Legambiente, Polis, Comunità Parrocchiali ed altre associazioni del territorio. Ma nonostante le premesse incoraggianti delle ultime ore, la manifestazione si è rivelata essere un clamoroso flop, sebbene l'obiettivo fosse quello di "declinare l'obiettivo della legalità nella vita quotidiana delle persone, in una nuova prospettiva di futuro per i giovani e per tutto il territorio", come avevano fatto sapere gli organizzatori nella giornata di ieri.

La partenza del corteo, da piazza Matteotti, vedeva come tappe il corso Campano, quindi piazza Annunziata, infine via Pirozzi e via Palumbo per raggiungere piazza Gramsci. Ma la manifestazione è finita praticamente subito, a causa di un violento acquazzone che si è riversato su Giugliano e che ha costretto i pochi presenti alla smobilitazione. L'iniziativa era nata dopo la incredibile vicenda di Melito, dove un imprenditore era stato arrestato dai carabinieri che avevano scoperto, all'interno del suo laboratorio di pelletteria, ben 43 operai in nero, tra cui una donna incinta, che erano stati "nascosti" in vista dei militari dell'Arma all'interno di una stanza blindata, dove tuttavia erano stati trovati e "liberati" dai carabinieri stessi.

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