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Fondi per la Terra dei Fuochi, ma la Regione non era una casa di vetro?

Dopo la polemica sui fondi della società Sviluppo Campania che sarebbero stati “dirottati” per le Luci d’Artista a Salerno e per i progetti connessi a Expo 2015, il governatore Vincenzo De Luca attacca: “Campagna di mistificazione”. Ma la Regione Campania non doveva essere una casa di vetro?
A cura di Angela Marino
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"Tutti dovranno poter controllare tutto, la Regione sarà una casa di vetro". Lo disse lo scorso luglio a pochi giorni dal suo insediamento il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Le ultime parole famose, come si suol dire, sono state utilizzate proprio dall'opposizione proprio per contestare l'operato del presidente nella gestione di alcuni fondi. Si tratta dei finanziamenti di Sviluppo Campania, società che ha l'obiettivo di rilanciare l'immagine della Campania e sostenere le imprese e le attività della Terra dei Fuochi, ovvero il triangolo della regione avvelenato da sversamenti illeciti e roghi di rifiuti tossici. Tali fondi, accusa il Movimento 5 Stelle "sono stati deviati per finanziare altre attività".

Dove sono finiti i soldi di Sviluppo Campania per il risanamento della Terra dei Fuochi? Lo chiedono i consiglieri regionali del M5S e lo chiede anche quella parte dell'opinione pubblica che da anni invoca la bonifica dei territorio avvelenati. Ebbene, sono stati usati per il finanziamento delle ‘Luci d'Artista' a Salerno e per la partecipazione della Campania ad Expo 2015. Così si apprende dal bilancio del Comune di Salerno, dove compare una voce di 909.075 euro per attività artistiche e culturali. Sono i fondi di Sviluppo Campania. Risponde, al solito, con durezza, il presidente De Luca, parlando di "campagna di mistificazione" sul suo operato. "Si fanno passare i finanziamenti destinati al marketing territoriale (Pac III) – afferma – per fondi destinati a interventi ambientali, come se fossero stati sottratti a un inesistente capitolo "Terra dei fuochi". "Quello che esiste – spiega – invece è il titolo "Piano Terra dei fuochi" riferito alla partecipazione della Campania all'Expo 2015″.

Soldi non destinati esattamente alle bonifiche insomma, ma voci di un capitolo dedicato esclusivamente alla Terra dei Fuochi. Caso chiuso quindi? Sembrerebbe di sì, anche se tra molte polemiche. Perché dal canto suo, Ciarambino, presidente della Commissione Trasparenza, tra quelli che hanno attaccato più duramente il governatore, rimarca come già ad ottobre i commissari avessero convocato il presidente De Luca ed il presidente di Sviluppo Campania per fare luce su Expo e Terra dei Fuochi, ma nessuno si presentò all'audizione. Un inizio claudicante, per chi aveva promesso una casa di vetro.

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Giornalista dal 2012, scrittrice. Per Fanpage.it mi occupo di cronaca nera nazionale. Ho lavorato al Corriere del Mezzogiorno e in alcuni quotidiani online occupandomi sempre di cronaca. Nel 2014, per Round Robin editore ho scritto il libro reportage sulle ecomafie, ‘C’era una volta il re Fiamma’.
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