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Fortuna, resta in carcere il suo soccorritore. I pm: nessun collegamento

Convalidato l’arresto dell’uomo che soccorse la piccola Fortuna Loffredo il giorno della sua morte. La Procura di Napoli Nord assicura in una nota che il provvedimento disposto con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minore non è connesso con la morte della piccola.
A cura di Angela Marino
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È stato convalidato l‘arresto del 38enne di Caivano disposto dai giudici della Procura di Napoli Nord per il reato di violenza sessuale.L'arresto, si apprende in una nota diffusa dalla Procura, seppure avvenuto nel corso delle investigazioni sul caso non è tuttavia collegato alla morte di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni deceduta lo scorso 3 luglio dopo essere precipitata dal balcone del settimo piano dell'isolato 3 delle palazzine popolari del rione Parco Verde di Caivano (Napoli).

L'uomo, identificato come il primo soccorritore della piccola nel giorno in cui si consumò la tragedia, è stato arrestato per violenza sessuale aggravata nei confronti di una minore di 12 anni. Gli accertamenti sugli abusi commessi dal 39enne si sono svolti contestualmente alle indagini per la morte della piccola avvenuta nello stesso fabbricato dove i carabinieri hanno piazzato cimici e microspie. Le stesse che hanno intercettato la violenza e dato il via al provvedimento cautelare nei confronti dell'uomo che quel giorno prelevo il corpo della bimba dall'asfalto per traspotarla al vicino ospedale di Frattaminore, dove tentarono, invano di rianimare la bimba. Secondo quanto asserito dai magistrati inquirenti l'uomo è stato interessato dal provvedimento per un crimine che non ha nulla a che fare con la morte della piccola, né sugli episodi di abusi sessuali ripetuti che la piccola subiva da tempo e che sono stati accertati nel corso dell'autopsia disposta sul corpo della bimba all'indomani dell'apertura dell'indagine per omicidio. L'attenzione dei pm si concentrò all'epoca proprio sulla persona che aveva soccorso la bimba e che l'aveva accompagnata in tutta fretta all'ospedale, senza neanche aspettare la madre della piccola, precipitatasi per le scale per raggiungere la figlia. Proseguono intanto le investigazioni sulla morte della piccola avvenuta nello stesso fabbricato in cui solo un anno prima un altro bambino di tre anni, Antonio Giglio, era morto precipitando dal balcone dell'isolato 3.

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