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Foto con armi e mimetica fingendo di essere un militare: chi è Gianfranco Lamonica

Gianfranco Lamonica è il 50enne che ieri si è barricato in un bar di Caserta, minacciando i presenti con una pistola, per poi essere colpito al braccio e alla gamba dai poliziotti intervenuti sul posto. L’uomo, che spesso andava in giro con la mimetica raccontando della sua permanenza nell’Esercito e della sue missioni all’estero, in realtà non è mai stato un militare.
A cura di Valerio Papadia
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Il suo profilo Facebook è pieno di foto in tuta mimetica, mentre imbraccia un fucile o tiene una pistola. Gianfranco Lamonica è l'uomo di 50 anni che, ieri, si è asserragliato in un bar di via Vescovo Natale, nel centro di Caserta, minacciando i presenti con un'arma e asserendo di voler fare una strage. L'uomo è stato poi colpito dai poliziotti intervenuti sul posto, a un braccio e a una gamba, quando ha rivolto la pistola verso di loro. All'inizio si pensava che l'uomo fosse un ex militare: Lamonica era solito andare in giro spesso in mimetica, raccontando a quanti lo conoscono delle sue missioni con l'Esercito all'estero, in particolare in Afghanistan.

La verità che emerge sull'uomo che ieri ha rischiato di fare una strage e che è ricoverato all'ospedale di Caserta – non sarebbe in pericolo di vita – è però un'altra: Lamonica non è mai stato un militare, se non durante il servizio di leva nel 1998. Eppure, la maggior parte delle persone che lo conosce, avrebbe giurato, proprio grazie ai suoi racconti, che il 50enne fosse un reduce di guerra. Lamonica invece vive con la madre a Puccianiello, quartiere periferico di Caserta. Grande appassionato di Soft Air, è probabilmente da lì che arriva la maggior parte delle foto che lo ritraggono in mimetica e con un'arma in mano. Gli inquirenti, infatti, durante la perquisizione della sua abitazione hanno rinvenuto un'arsenale, cinque fucili utilizzati per praticare il Soft Air. Sarà la testimonianza del 50enne, posto agli arresti nella sua stanza dell'ospedale di Caserta, a chiarire le motivazioni che lo hanno spinto ad entrare in un bar armato e a minacciare gli avventori.

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