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“Francesco, Napoli ti aspetta con amore”, la lettera di De Magistris al Papa

Il messaggio di benvenuto del sindaco di Napoli Luigi de Magistris al Papa: “L’aspettiamo in questa città rivoluzionaria, come lei”. La visita pastorale a Napoli di papa Francesco è fissata per sabato 21 marzo.
A cura di Angela Marino
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"Napoli l'aspetta per come siamo, senza lusso, con le nostre debolezze e le nostre enormi potenzialità, con le nostre ferite e le nostre bellezze". A pochi giorni dall'arrivo di Papa Bergoglio nella città partenopea il sindaco di Napoli rivolge il suo personale benvenuto al pontefice in una lettera che qui pubblichiamo.

Caro Papa Francesco, Santissimo Padre,
la Città di Napoli, i napoletani, gli abitanti della nostra amata Terra attendono con gioia, emozione e trepidazione la Sua visita del prossimo 21 marzo. Non poteva iniziare in maniera più solare la primavera.
Ho avuto l'onore di incontrarLa in due circostanze. Una prima, in Vaticano, unitamente ad altri Sindaci, circa un anno fa. Una seconda volta, lo scorso maggio, a Betlemme, in occasione della Sua visita. Ho avuto il privilegio di essere l'unico rappresentante occidentale invitato. Nel Natale del 2013 ho ricevuto la cittadinanza palestinese da parte del Presidente Abu Mazen in una cerimonia all' Hotel Casanova, presso la Chiesa della Natività, unitamente a padre Ibrahim Faltas, rappresentante della Chiesa Cattolica in Terra Santa, poi divenuto testimone di Pace per la Città di Napoli.

Le emozioni che ho vissuto il giorno della Sua visita in Terra Santa sono per me indelebili. Santità siamo orgogliosi di accoglierLa nella nostra Napoli. Città antica, splendida, con una storia nobile e profonda, capitale per centinaia di anni, città d'Europa con il maggior numero di giovani, luogo di contaminazione di culture e religioni, città plurale, mai conformista, libertaria e ricca di umanità. Città combattuta tra esigenza di regole e spirito anarchico. Napoli è capitale naturale del Mediterraneo, città di Pace e di accoglienza. Mai razzista e respingente. Napoli città di Masaniello, della rivoluzione del 1799, dei moti dell'800, città delle eroiche Quattro Giornate del 28 settembre – 1 ottobre del 1943 quando prima città d'Europa si libero' da sola dall'occupazione nazi-fascista con una ribellione di popolo, alla testa donne e giovani. Città solidale, con un volto umano profondo. Città difficilissima, come tante città dei Sud del mondo. Città inferno e paradiso allo stesso tempo. Poca ricchezza economica ma tantissima ricchezza emozionale. Il capitale umano è la risorsa aurea della nostra Città.

Le Sue parole, Santità, sono energia forte per continuare nel nostro cammino. Il monito della ricerca del bene comune, il richiamo costante alla solidarietà, la spinta al soddisfacimento dei bisogni primari a fronte di una globalizzazione che ha pensato sinora più al capitale e alle merci, che alle persone e ai diritti. Napoli città autonoma, noi siamo fuori dal Sistema, cerchiamo di dare voce e forza ai senza potere, pensiamo che il riscatto dei popoli sofferenti trovi origine nella volontà di emanciparsi e autodeterminarsi da soli. Noi del Sud dobbiamo credere nella nostra forza, avere tanta passione e tanto coraggio, non stare con il cappello in mano, evitare il lamento sterile, certo auspicando rispetto e attenzione. Abbiamo una grande dignità e sappiamo di vivere anche forti discriminazione. Napoli l'aspetta per come siamo, senza lusso, con le nostre debolezze e le nostre enormi potenzialità, con le nostre ferite e le nostre bellezze. Soprattutto l'attendiamo nella certezza che Ella ci indicherà la strada per continuare nella nostra lotta per la Giustizia. In un mondo in cui spesso Giustizia e legalità, Giustizia e potere, sono concetti che non combaciano. Mi sovviene anche il Suo messaggio ai movimenti popolari, così straordinariamente normale e rivoluzionario, su Terra, Casa e Lavoro.

Carissimo Papa, Lei è amato perché è semplicemente rivoluzionario. Ho fatto per quindici anni il magistrato di frontiera ed ora esercito la missione difficilissima di Sindaco senza denari, soprattutto di strada, tra la gente, e la vita mi ha insegnato che se si rimane umani seminando amore si vive, non si sopravvive solamente. Con la rivoluzione culturale e soprattutto con quella dei cuori si può contribuire a realizzare un mondo migliore, sicuramente meno diseguale.L'aspettiamo con entusiasmo e immenso amore nel cuore.
Con deferenza sincera

Luigi de Magistris

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