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Gaetano Manfredi diventa Ministro, sfuma l’unica vera alternativa a Vincenzo De Luca

Il presidente della CRUI era l’alternativa alla ricandidatura di Vincenzo De Luca alla presidenza della Regione Campania. Intorno a lui si sarebbe compattato un campo larghissimo che avrebbe compreso oltre al Pd e Italia Viva anche M5S e De Magistris. Sfuma così l’ultima possibilità di trovare un candidato alternativo al governatore uscente. Ora si giocherà il terzo round della sfida Caldoro – De Luca, per la terza volta in Campania ci saranno ancora una volta gli stessi candidati.
A cura di Antonio Musella
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Il presidente della CRUI e rettore dell'Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi è stato nominato Ministro dell'Università e della ricerca, ricevendo dal presidente Giuseppe Conte una delle deleghe rimaste vacanti dopo le dimissioni del Ministro Lorenzo Fioramonti. Manfredi, stimatissimo nel mondo accademico italiano, è stato il nome più caldo che in questi mesi ha acceso le stanze della politica campana. Proprio sul suo nome si sono concentrati gli sforzi di chi, dall'interno del centro sinistra, ha provato a convincere Vincenzo De Luca a farsi da parte. Molto indietro nei sondaggi, che vedono il centro destra avanti di oltre 10 punti, De Luca sembra battuto in partenza nonostante i 5 anni di governo, Gaetano Manfredi è stato il nome che ha tenuto banco in questi mesi come possibile candidato del centro sinistra alle prossime elezioni regionali, un nome che avrebbe potuto aprire anche lo scenario di un'alleanza con il Movimento 5 Stelle che avrebbe fatto balzare in avanti la compagine di governo nella battaglia alla conquista di palazzo Santa Lucia.

Dal Pd a Italia Viva tutti speravano nel rettore

A più riprese da dentro al Partito Democratico erano emerse le pressioni per provare ad allargare la coalizione e chiedere a De Luca un passo di lato. Il nome di Manfredi era ben visto da larga parte del Pd napoletano e campano come possibile leader di una coalizione di centro sinistra che puntasse ad allargarsi al Movimento 5 Stelle. Ma sono stati soprattutto i renziani che hanno caldeggiato negli ultimi mesi il nome dell'ex rettore della Federico II. Gli esponenti di Italia Viva infatti avevano apertamente parlato di Manfredi come leader di una coalizione in grado di vincere. Ma non solo, anche negli altri campi il nome di Manfredi stava raccogliendo consensi. Sia nel Movimento 5 Stelle, dove un pezzo consistente del gruppo parlamentare campano vedeva di buon occhio il presidente della Crui come possibile candidato unitario, ma anche tra le fila di Luigi de Magistris che avrebbe gradito il nome di Manfredi come candidato governatore e sarebbe stato disponibile ad entrare in coalizione sia con il Movimento 5 Stelle che con il Pd per le prossime regionali.

La stima verso il rettore dunque metteva d'accordo un campo larghissimo che avrebbe affrontato le elezioni regionali con il vento in poppa. Ora il neo Ministro sarà impegnato con il nuovo incarico di governo. A questo punto nessuno sembra in grado di insidiare la ricandidatura di Vincenzo De Luca alla presidenza della Regione Campania. Sullo sfondo resta il nome del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, la cui candidatura però porterebbe ad un nuovo rimpasto di governo che ad oggi appare assai improbabile.

Caldoro contro De Luca: terzo round

Si va dunque verso il terzo round della sfida per la poltrona di governatore della Campania tra Stefano Caldoro, candidato del centro destra e Vincenzo De Luca. Fu così nel 2010 dove vinse Caldoro, la sfida si ripeté nel 2015 con la vittoria di De Luca, ora vedremo come finirà "la bella". Di certo una regione che in più di 10 anni non riesce a produrre nel centro destra e nel centro sinistra un ricambio generazionale significativo, tanto da portare alla terza sfida in 10 anni con gli stessi interpreti, non da un bel segnale di rinnovamento. La situazione potrebbe assumere i toni farseschi se dalle consultazioni del Movimento 5 Stelle venisse fuori come candidata alla presidenza Valeria Ciarambino, attuale consigliera regionale dei grillini che 5 anni fa perse la sfida con Caldoro e De Luca e che proprio in una recente intervista a Fanpage.it aveva chiuso le porte all'ipotesi di alleanza con il Pd. I campani si ritroverebbero sulla scheda gli stessi nomi di 5 anni fa.

Per vincere la "bella" il governatore in carica scalda i motori da mesi, ed ora c'è da giurarci che tutti gli strappi interni prodotti nelle ultime settimane da chi gli chiedeva di farsi da parte rientreranno precipitosamente. Italia Viva, grazie al lavoro da "colomba" dell'ex deputato Giovanni Palladino prepara la lista per le regionali in sostegno a De Luca, mentre tra le fila del Pd i grandi portatori di voti come Mario Casillo, Carmela Fiola, Antonio Marciano e Gianluca Daniele sono già in campagna elettorale. Ma sarà nelle fila delle liste civiche che De Luca punterà a raccogliere quei voti per colmare il gap significativo che al momento lo separa da Caldoro. La lista"De Luca presidente" si annuncia come battagliera e piena di grandi portatori di voti. Confluiranno in questa lista e nelle altre tutti quegli esponenti che vengono da altri campi politici, dal centro destra e fino anche dall'esperienza di Luigi de Magistris che vedrà alcuni suoi consiglieri comunali passare tra le fila del governatore.

Proprio il Sindaco di Napoli è alle prese in queste settimane con la formazione della lista DemA che dovrà correre alle regionali. Con questo scenario non ci sarà possibilità di accordo con il centro sinistra che ricandiderà De Luca, quindi la compagine di De Magistris correrà con un suo candidato governatore, molto probabilmente l'attuale assessore all'ambiente del Comune di Napoli Raffaele Del Giudice. Ma non mancano i problemi per gli arancioni, si registrano notevoli difficoltà per compilare la lista dei candidati nei collegi interni quelli di Benevento e Avellino dove l'ex pm non ha mai raccolto grandissimi consensi a differenza dei due candidati principali.

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