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Moccia, il patron della pasta di Gragnano gambizzato: “Ho dato lavoro, dove ho sbagliato?”

Il ferimento è avvenuto a Gragnano, nel Napoletano, mentre l’imprenditore rincasava in auto in compagnia del figlio. Le sue condizioni non appaiono gravi. È giallo sul movente dell’agguato: forse si è trattato di un’intimidazione. La vittima si sfoga su Facebook: “Ho creato posti di lavoro onestamente, forse ho sbagliato”. Solidarietà da amici e dal presidente di un’associazione anticamorra.
A cura di Angela Marino
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Ferito a colpi di pistola da due malviventi in scooter. Le modalità sono quelle di un agguato malavitoso, ma la vittima è un personaggio estraneo all'ambiente della criminalità: si tratta dell'imprenditore Ciro Moccia, 45enne patron dello storico pastificio Fabbrica della Pasta di Gragnano (Napoli). Moccia è stato colpito venerdì mentre rincasava in auto con il figlio di 19 anni dal ristorante annesso allo stabilimento di produzione della pasta. L'uomo è stato affiancato da due persone in sella a uno scooter che gli hanno scaricato addosso una raffica proiettili, ferendolo al polpaccio e alla tibia.

Il fratello: "Mai ricevuto estorsioni"

L'imprenditore ha raggiunto con mezzi propri l'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove i sanitari gli hanno estratto il proiettile. Le forze dell'ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica del ferimento e per individuare i responsabili. Non ci sono ipotesi chiare, al momento, sulle circostanze che hanno portato a quello che sembra un agguato in piena regola. Interpellato, il fratello dell'imprenditore, Antonino Moccia, titolare del pastificio insieme agli altri fratelli, nega di aver ricevuto richieste estorsive dagli ambienti della malavita.

L'imprenditore su Facebook: "Ho creato posti di lavoro, dove ho sbagliato?"

Tra le piste seguite dagli inquirenti emerge l'ipotesi che l'agguato possa essere stato solo un tentativo di intimidire l'imprenditore. Se chi ha sparato avesse voluto uccidere il 45enne, considerando la distanza ravvicinata e i tanti colpi esplosi (12), difficilmente avrebbe fallito. Il movente potrebbe essere quello del racket. Nonostante le dichiarazioni del fratello dell'imprenditore, infatti, in passato Moccia aveva denunciato dei tentativi di estorsione che si erano conclusi con l'arresto dei malviventi. Intanto, su Facebook, l'imprenditore ferito ha sfogato tutta la sua amarezza per l'episodio: "Troppe cose penso in queste ultime ore, specie che in vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente… Forse ho sbagliato?".

Il presidente dell'associazione anticamorra: "Ciro è un rivoluzionario"

Sempre su Facebook è arrivata la solidarietà di tanti amici dell'imprenditore. Tra questi il presidente dell'Associazione anticamorra, Vincenzo Zurlo: "Ciro è da sempre dalla parte della legalità, per anni ha avuto come unico interlocutore le forze di polizia – afferma Zurlo -. "In questa Gragnano atrofizzata ed incapace di reagire, persone come Ciro sono dei rivoluzionari… perché in questa città per un imprenditore (l'unico) andare ai convegni sulla legalità e nelle caserme a denunciare significa dare il buon esempio. Significa vincere il muro dell'omertà".

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