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Gare di impennata tra ragazzini nell’area pedonale trasformata in circuito clandestino

L’area pedonale di piazza Leone, a Napoli, davanti all’ex Pretura, diventa ogni giorno una sorta di circuito clandestino dove si incontrano giovanissimi in scooter, che si sfidano a gare di velocità e di impennate. Il consigliere Borrelli: “Assurdo che nessuno sia mai intervenuto, genitori evitino che i figli mettano così a repentaglio loro vita”.
A cura di Nico Falco
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Si danno appuntamento nella piazza, davanti all'ex Pretura, in zona Porta Capuana, a pochi passi da via Rosaroll. È un'area pedonale, ma a loro non importa: parecchio asfalto e niente automobili significa solo tanto spazio dove "tirare" i motorini. E così, ogni giorno, la stessa storia: decine di ragazzini che si vedono in quella piazza, nel centro della città, e si sfidano a gare di corsa e di impennate, sfrecciando tra gli ostacoli improvvisi che sono i passanti che si trovano a camminare da quelle parti. Rigorosamente tutti senza casco, lungo lo stesso percorso, da un lato all'altro dell'isola pedonale per poi tornare indietro, per vedere chi riesce per più tempo a stare su una sola ruota.

"Piazza Leone come un circuito – segnala il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – orde di giovani in sella ai loro scooter occupano di continuo l'area pedonale della zona mettendo in scena gare di impennate. Sfrecciano, senza casco, nella zona adibita al passeggio, incuranti del pericolo che rischiano di arrecare non solo a se stessi, ma soprattutto alle persone che circolano tranquillamente a piedi. Una situazione senza controllo che rischia di degenerare, e che va assolutamente fermata prima che qualcuno si faccia male sul serio. Una società civile non può consentire una situazione così pericolosa in una piazza pubblica.

Assurdo che nessuno sia mai intervenuto per porre fine a questo spettacolo pericolosissimo. Le forze dell'ordine controllino la zona per evitare queste "gare" e puniscano i responsabili. Si tratta, come sempre, di un problema sociale. L'educazione ed il rispetto delle regole deve partire dalle famiglie. Devono essere loro i primi a punire i propri figli ed evitare che vadano in giro a mettere a repentaglio la propria vita".

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