Un milione di chili di spaghetti sequestrati al Porto di Genova
Una vicenda tutta da chiarire quella del sequestro di un milione di chili di pasta avvenuto al Porto di Genova – dove il carico era in transito – su disposizione dei militari del comando provinciale della Guardia di Finanza sotto la guida del generale Michele Dell'Agli in collaborazione con l'agenzia delle Dogane. La notizia è stata riportata dal quotidiano Repubblica. Si tratta 972mila 147 chilogrammi di spaghetti del noto marchio Garofalo. L'alimento, non ancora immagazzinato, è risultato essere "made in Turkey". Al carico è stata contestata la qualità, ovvero la composizione della pasta di grano duro, che conterrebbe, secondo i controlli effettuati nei laboratori delle Dogane, una percentuale superiore di grano tenero rispetto a quella di grano duro.
Ciò tuttavia non pregiudica la salubrità e la qualità del prodotto che non è in discussione, ma lo classifica diversamente sul mercato, dove dovrebbe essere commercializzato, per i fattori elencati, a un prezzo diverso da quello con lui viene venduto nei supermercati. Contro il sequestro, uno dei più rilevanti per il valore della merce, ha già presentato ricorso in Cassazione l'avvocato Alberto Caselli Lapeschi, legale del pastificio Pasta Garofalo di Gragnano che ha ribadito la conformità del prodotto agli standard. In primo luogo, nel mirino degli avvocati c'è la presunta violazione del made in Italy, in quanto, specifica l'ufficio stampa "la pasta transitata a Genova riporta la dicitura Made in Turkey". "La pasta di cui si parla – specifica l'ufficio stampa della società – non è la linea Pasta Garofalo (che viene prodotta a Gragnano) bensì un altro brand del pastificio, che si chiama Santa Lucia ed è un brand nato quasi quarant’anni fa per il mercato africano, a cui è tutt’ora interamente destinato. Inoltre tale prodotto non è stato importano in Italia ma è stato sequestrato allo “stato estero”, in quanto solo transitato per il trasbordo da un vettore all’altro, poiché diretto in Africa.”
La replica della Garofalo: "Qualità e la trasparenza sono sempre priorità"
L’ingegner Massimo Menna, amministratore delegato del Pastificio Garofalo ha così commentato: “Sono sinceramente sorpreso dalle notizie riportate che hanno l’unico effetto di danneggiare aziende che da sempre creano valore per se stesse e per il Paese, e che agiscono sempre nel pieno rispetto delle regole. La qualità e la trasparenza sono sempre state le priorità per il nostro Pastificio, sia che si tratti di prodotti “Made in Italy” – come la nostra linea premium e molti altri brand che escono dal nostro stabilimento di Gragnano – sia che si tratti di linee prodotte altrove per altri mercati, come la linea Santa Lucia di cui si parla nel caso specifico, nata e destinata da sempre al mercato africano. Proprio per l’importanza che diamo a qualità e trasparenza tengo a chiarire i diversi e importanti aspetti della vicenda”.
In merito a quanto riportato nel pezzo “spaghetti turchi sotto sequestro”, il Pastificio Garofalo intende chiarire con estrema fermezza i diversi aspetti erroneamente ricostruiti:
1) Innanzitutto il prodotto di cui si parla non è in alcun modo parte della linea Pasta Garofalo che, come noto, è un brand premium la cui produzione avviene da sempre negli stabilimenti di Gragnano;
2) Il prodotto di cui si parla fa parte della linea Santa Lucia, storico brand di proprietà del pastificio nato quasi quarant’anni fa appositamente per il mercato africano, a cui è tutt’ora destinato, e non raggiunge pertanto gli scaffali italiani né di altri Paesi europei;
3) Il prodotto NON E’ STATO IMPORTATO in Italia, ma è stato sequestrato allo “stato estero”. La merce, infatti, come specificato su tutti i documenti d’accompagnamento alla spedizione, era diretta in Africa, ed è transitata nel porto di Genova nelle apposite aree solo per una mera necessità di trasbordo da un vettore all’altro;
4) La scelta del Pastificio di produrre tale linea in Turchia è stata presa, in accordo e nell’interesse anche della clientela africana, con il preciso obiettivo di mantenere vivo il brand sul mercato, perseguibile solo attraverso l’abbassamento dei costi per arrivare ad un prezzo adeguato rispetto a quello dei competitor stranieri, ed in particolar modo turchi. La qualità del prodotto non è inferiore a quella dichiarata e alla nostra azienda non sono mai stati notificati i risultati di presunte analisi;
5) Come attore rilevante del “Made in Italy”, il Pastificio Garofalo è da sempre impegnato nella protezione della qualità che la definizione implica, e non è responsabile di alcuna violazione. Le confezioni del prodotto SANTA LUCIA, come risulta dall’Ordinanza di convalida del sequestro, sono contrassegnate dalla dicitura “Made in Turkey” . A tutela della propria immagine, dei propri brand e dei propri lavoratori, il Pastificio Garofalo si riserva di adire alle vie legali verso chiunque dovesse riportare notizie incomplete, scorrette e quindi dannose per l’immagine dell’Azienda.