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Gay Pride Napoli 2016: si rischia la passerella elettorale pro-de Magistris e anti-Renzi?

“Mal di pancia” all’interno della vasta platea Lgbt di Napoli interessata a prender parte al Gay Pride a Bagnoli: la data troppo vicina alle imminenti Elezioni Comunali e la piattaforma politica troppo schierata contro Renzi non piacciono a tutti.
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Le riunioni all'ex Asilo Filangieri; la partecipazione come ‘partner' di determinate aziende e ultima in ordine di tempo, la piattaforma politica. C'è del malumore intorno a quella che è da sempre una festa dei diritti e delle speranze, il Gay Pride di Napoli 2016. Quest'anno il Pride, ribattezzato Mediterranean Pride of Naples, partirà da Fuorigrotta per dirigersi a Bagnoli. Una scelta dettata dagli spazi più ampi? Sicuramente. Ma solo da questo? No, stando alla lettura della piattaforma politica stilata dalle associazioni Lgbt riunite sotto il cartello Coordinamento Campania Rainbow guidato da Arcigay Napoli (il cui presidente è candidato con Luigi De Magistris al Comune), promotori dell'evento. «È opportuno – si legge – portare la lotta per i diritti della comunità LGBT in un territorio, quello di Bagnoli, palesemente desideroso di riscatto e ricca di fermenti sociali e culturali volti ad una condivisibile affermazione di civiltà, dignità e di partecipazione attiva ai processi politici che possono decidere il futuro del territorio stesso, della Città di Napoli e dell’intero Meridione». È un chiaro riferimento allo scontro in atto tra l'Amministrazione comunale guidata e il commissariato di governo su Bagnoli guidato da Salvo Nastasi.

La cosa ha fatto storcere il naso a chi, nella comunità napoletana di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender non vuole avere nulla a che vedere con l'attuale fase pre-elettorale. Chi parla non vuole esporsi e chiede l'anonimato. Ma confida al cronista di Fanpage.it le sue perplessità: «La prima cosa è la data. Siamo a una settimana dalle elezioni, non era meglio pensare a un momento meno carico di tensioni politiche? A Roma l'hanno fatto. Non mi piace l'idea di dove concedere a un candidato una passerella elettorale. Altra cosa è la piattaforma politica: non c'è un solo cenno esplicito alla legge sulle unioni civili del governo Renzi. Infine, si sostiene che ‘si moltiplicano pericolosissimi attacchi alla nostra Costituzione'. Il riferimento a cosa è, alle imminenti consultazioni referendarie?».

Le discussioni si sono moltiplicate nel corso dei giorni e domani, anche se come al solito di festa colorata, sonora, gioiosa si tratterà, ci troverà davanti a interrogativi di tipo politico che – a quanto apprende Fanpage.it – hanno fatto storcere il naso a quella parte di centrosinistra che non sostiene De Magistris ma Valeria Valente.

La delibera di patrocinio del Gay Pride Napoli 2016.
La delibera di patrocinio del Gay Pride Napoli 2016.

C'è poi un'altra questione, meno importante, ma che qualcuno ha rilevato: il Gay Pride 2016 di Napoli si concluderà nell'ex area Nato concessa per l'occasione della Fondazione Banco di Napoli assistenza per l'infanzia, titolare dei suoli. Ma chi pagherà le spese? Nella delibera comunale anche il segretario generale annota e fa presente che pulizia delle aree, protezione civile, bagni chimici, transenne e quant'altro vanno pagati. E da chi, se il Comune non lo dice?

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