Gestione della sede Asia , Romeo contro il vicesindaco Del Giudice
Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda della gestione della sede di Asia, l'azienda dei rifiuti del Comune di Napoli, affidata alla società Romeo Gestioni. La notizia dell'affidamento del bando da 113mila euro per 23 mesi – raccontata da Napoli Fanpage.it – ha causato l'intervento dell'Amministrazione comunale guidata da Luigi de Magistris che attraverso una nota del neo vicesindaco Raffaele Del Giudice, ex capo proprio di Asia, precisa che «né il sindaco di Napoli né l'attuale vicesindaco hanno fatto rientrare la Romeo Gestioni a Napoli ma ci ha pensato un'istituzione pubblica» vale a dire la Consip ovvero la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione italiana. Nessun cenno alla Napoliservizi, la multiutility interamente comunale che nei progetti dell'Amministrazione arancione avrebbe dovuto fare ciò che faceva Romeo (e quindi anche gestire sedi dell'Ente).
A porre l'accento sulla vicenda ci pensa proprio la Romeo Gestioni, in una nota inviata a Fanpage.it che, così come fatto con Del Giudice, pubblichiamo nella sua interezza. Il documento, firmato dalla Direzione marketing della Romeo, si intitola «Romeo Gestioni e il Comune di Napoli, la "fuga" del vicesindaco e le mezze verità".
Sorprende la modalità con cui il Comune di Napoli, per voce del neo vicesindaco Raffaele Del Giudice, tiene a precisare che non è vero quanto pubblicato da Fanpage.it e dal Mattino il 4 luglio scorso. E cioè che Romeo Gestioni sia rientrata tra i partner operativi del Comune stesso.
Infatti non è vero, per fortuna della scrivente società. Mentre è vero che più volte, invece, la stessa è stata costretta negli ultimi anni a tutelarsi in più sedi giudiziarie proprio contro le inadempienze e gli atti temerari del Comune di Napoli.
In più va detto che il neo vicesindaco — che di Asia è stato il capo – nello spiegare i rapporti intercorrenti tra Asia, Consip e Romeo Gestioni dimentica di dire: – che Romeo Gestioni, ben consapevole dei problemi di faticosità di bilancio di Asia nonché delle condizioni di pre-dissesto e di inaffidabilità (visti i precedenti) del Comune di Napoli (azionista di riferimento della società) aveva condizionato già nel 2013 l'adesione di Asia alla convenzione Consip al rilascio di apposite garanzie fidejussorie sui pagamenti dei corrispettivi. che la Asia stessa pur di accedere alla convenzione ha fatto intervenire anche Consip perché Romeo Gestioni desse comunque i servizi di facility in convenzione.
Dunque non si comprende tanta urgenza di precisazione se non, probabilmente, per scaricare ancora una volta surrettiziamente, e subdolamente, su Romeo Gestioni la colpa di incompetente e inefficienze municipali.
Val qui la pena ricordare — ad esempio che dalla scadenza del contratto con Romeo Gestioni, il Comune di Napoli ha smesso di incassare decine di milioni all'anno da canoni prima regolarmente percepiti. E ha dismesso con la sua Napoli Servizi solo 25 immobili in più di due anni, contro i tremila dismessi grazie a Romeo Gestioni in un solo anno. Per non dire del bilancio di Napoli Servizi appena bocciato dalla Giunta comunale dopo le bacchettate dei revisori dei conti. Dimenticavamo: Napoli Servizi con il suo buco milionario e le sue inefficienze — largamente raccontate dalla stampa – è la società di cui è azionista primario il Comune, e che ha preso in carico ruoli e compiti di Romeo Gestioni, con i risultati ridicoli (ma a suo tempo prevedibili e annunciati) che tutti vedono.
Si direbbe, dunque, che si tratta di una fretta "politica", che la dice lunga sulla lungimiranza del Comune in termini di capacità amministrativa e delle strategie gestionali relative ai servizi per il cittadino. A maggior ragione se si osserva che la nota arriva proprio dall'ex capo di Asia — la società notoriamente efficiente che per chi non lo ricordasse è deputata alla raccolta dei rifiuti a Napoli — il quale forse invece di giustificare atti e contratti regolarissimi come quello tra Asia e Consip e Romeo Gestioni, dovrebbe conoscere meglio alcuni aspetti delie vicende comunali prima di avallare note che sanno di mero pregiudizio. Stupisce infine l- ma questo è tema che attiene alla deontologia professionale del giornalista che ha stilato la nota – l'attacco del pezzo, li dove recita “il Comune di Napoli non ci sta ad associare il suo nome a quello di Alfredo Romeo…". Un commento a prescindere, che non si evince dalle precisazioni tecniche (ancorché frettolose) diffuse dal vicesindaco Del Giudice. D’altra parte, c'è chi fa del giornalismo, e chi esercita – anche qui – del mero pregiudizio.