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Gianni Lettieri: “Basta fango giudiziario, querelo De Magistris: è lui il condannato”

Lettieri, candidato a sindaco di Napoli, risponde alle domande sulle sue società, attaccate dal suo avversario principale, Luigi De Magistris. E sull’esito elettorale tende la mano ai delusi del Pd: “Gli elettori abituali del centrosinistra sanno che l’unico che manda a casa de Magistris sono io ed è per questo che il mio consenso è sempre più trasversale”.
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Gianni Lettieri, candidato del centrodestra a sindaco di Napoli.
Gianni Lettieri, candidato del centrodestra a sindaco di Napoli.

Gianni Lettieri, imprenditore e candidato a sindaco di Napoli: il suo avversario Luigi De Magistris ieri, rispondendole nell'ambito di una polemica politica, ha detto che lei «deve farsi l'antiriciclaggio». Ci spiega perché il sindaco uscente la attacca sulla sua attività da imprenditore? C'è qualcosa che nasconde?

No, ovviamente. Ho già annunciato che querelerò Luigi De Magistris per queste affermazioni. Io sono un imprenditore, ho un reddito pubblico, le mie aziende hanno bilanci pubblici e certificati, visto che la mia Meridie è quotata in Borsa e dunque è sottoposta ad una serie di controlli continui di routine da parte della Consob, della società di revisione e del organismo di vigilanza, dunque è tutto cristallino.

E la campagna elettorale chi gliela paga?
Pago la campagna elettorale con i miei soldi, e questo fa di me una persona libera e non ricattabile, a differenza di De Magistris che, invece, deve spiegarci lui dove prende i soldi per la campagna elettorale. Deve spiegarci come campa il fratello e deve spiegarci tutta una serie di irregolarità in bandi di gara ed appalti pubblici.

Lettieri, lei ha subito condanne o si trova in situazioni giudiziarie che le impediscono di fare il sindaco?
Non ho mai subìto una sola condanna nella mia vita. Sono stato assolto in un procedimento perché il fatto non sussiste e sempre sarò assolto, come ad esempio in un vecchissimo procedimento legato ad una società in corso a Milano, di cui la stampa già si è occupata in passato. Il mio casellario giudiziario è immacolato. Io la legalità non la predico, la pratico. E mi faccia dire invece di De Magistris…

Prego.
De Magistris, invece, che diceva che bisognava dimettersi anche solo con un avviso di garanzia, è stato condannato in primo grado ed ha fatto subire l’onta alla città di avere il primo sindaco sospeso d’Italia. Non ha sentito il dovere morale di dimettersi? La sua è stata la giunta comunale con il record di condannati, rinviati a giudizio ed inquisiti. Per non parlare del fratello sotto processo per appalti pubblici legati alle finte regate della Coppa America.
Io posso guardare ogni napoletano negli occhi perché il mio impegno per la città è gratuito: ho già annunciato che destinerò lo stipendio da sindaco alle famiglie bisognose.

Lei a Milano risulta imputato in un processo per il fallimento dell'azienda Novaceta. Di che si tratta?
Ne ho già parlato a suoi colleghi anni fa. Si tratta di un processo che coinvolge 23 persone e diverse aziende, in cui il mio ruolo è assolutamente marginale, per essere stato presidente del cda della società dal 2007 al 2009 su autorizzazione ed indicazione del tribunale di Milano. Durante la mia gestione sono stati conseguiti anche ottimi risultati industriali. Questa società, Novaceta, è poi fallita tempo dopo le mie dimissioni. Dunque il mio coinvolgimento nel procedimento è semplicemente un atto dovuto, ma assolutamente slegato dai fatti che, ripeto, si sono verificati tempo dopo le mie dimissioni, Trattandosi di un processo ancora in corso, sul quale non è possibile fare alcuna valutazione, come il recente passato ben ci insegna, parlarne adesso è strumentale, poiché è una notizia vecchia. E comunque, io quando ho dovuto affrontare un processo ho rinunciato alla prescrizione, non mi sono appellato a nessuna immunità, e sono sempre stato assolto, perché ho sempre rispettato le leggi.

Scusi quando parla di immunità a chi si riferisce?
A Luigi De Magistris: ha utilizzato l’immunità parlamentare 4 volte per sottrarsi a processi che lo avrebbero portato a condanna certa. E, quando non ha potuto più appellarsi all’immunità, è stato anche condannato. Per non parlare dei suoi processi che ha portato avanti da Pm, che sono costati ai contribuenti milioni di euro e che non hanno portato a nulla, come dimostra il recente epilogo di Why Not. Le sue indagini giudiziarie hanno solo distrutto vite di innocenti, alcuni dei quali purtroppo non si sono mai più ripresi da indagini assurde ed infondate.

E Alenia? E Finmeccanica? Che motivo ha il sindaco uscente di attaccarla sempre su questi punti?
Spero facciate interviste così incalzanti anche ad altri candidati… Ad ogni modo, rispondo su tutto, come sempre. Nel 2008 ho rilevato Atitech, investendo 12 milioni di euro provenienti dalla mia società di investimenti ed investendo ulteriori 12 milioni di euro in attrezzature ed ammodernamenti. Non c’è stato un solo euro di contributo pubblico. Ho investito tutti di tasca mia, come sono sempre stato abituato a fare – a differenza di altri imprenditori che in passato sono stati vicini a De Magistris e che sono abituati a creare aziende con soldi pubblici – salvando 700 posti di lavoro. Finmeccanica, insieme ad Alitalia, è un socio di minoranza di Atitech. Bilanci chiari e depositati, zero debiti, fatturato in crescita. L’anno scorso, grazie ad una joint venture con Alenia, e come previsto dagli accordi del 2009 ho mantenuto l’impegno di creare il polo per le manutenzioni e revisioni aeronautiche con base a Napoli. Si tratta di un’operazione che ha tutelato ulteriori 180 posti di lavoro e che, nei prossimi 3 anni, porterà alla creazione di altrettanti posti. È un progetto di cui tutta la città è stata orgogliosa, di cui tutta Italia è stata orgogliosa, tanto che abbiamo ricevuto la visita del presidente Matteo Renzi che è venuto ad incoraggiare questa eccellenza produttiva napoletana. Grazie al mio intervento due importanti realtà industriali sono state mantenute sul territorio. Atitech è oggi l’azienda privata della città di Napoli con il maggior numero di occupati. Solo De Magistris ha buttato fango su questa operazione: vuol dire che è contro il lavoro e contro lo sviluppo. D’altra parte con la sua amministrazione la disoccupazione, specie quella giovanile, è aumentata a livelli record, e lo sviluppo è a zero.

I sondaggi la danno a una incollatura dal sindaco ricandidato. Però molte cose sembrano indicare una incredibile concordanza con quanto accaduto 5 anni fa: il disastro del Pd, ad esempio…
Cinque anni fa si sono verificate una serie di circostanze che, come ripete un mio caro amico, se si ripetessero 100 volte in laboratorio, non darebbero l’esito della elezione di De Magistris. È stata una partita sospesa per nebbia. Non ha vinto De Magistris, ma ha perso la città. Ed in tutto quel caos grande responsabilità è stata del Pd, che prima ha offerto un pessimo spettacolo alle primarie – cosa ripetuta due mesi fa, in maniera ancora peggiore – poi ha messo in campo un candidato debole e poi al ballottaggio ha sostenuto De Magistris. Questa volta è tutto diverso. Questa volta io sono in campo in maniera autonoma, il mio è un progetto civico e popolare. Sono l’unico a parlare di proposte trasversali. Io vinco al ballottaggio perché tutti quelli che non vogliono più l’antagonismo il nepotismo e la violenza al potere, come successo in questi 5 anni, sono con me. E sono la maggioranza assoluta. Anche gli elettori abituali del centrosinistra sanno che l’unico che manda a casa de Magistris sono io ed è per questo che il mio consenso è sempre più trasversale.

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