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Giornata della consapevolezza sull’autismo: a Napoli spunta un maxi murale di Jorit

Oggi, 2 aprile, è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Lo street artist Jorit ha svelato negli scorsi giorni un maxi murale realizzato a San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli. L’opera, accanto a quella di Maradona, raffigura Niccolò, un ragazzino autistico di 15 anni: “Con i suoi sorrisi e la sua presenza ci ha reso la vita migliore”, hanno detto i suoi genitori.
A cura di Francesco Loiacono
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Non solo Pasquetta: oggi, 2 aprile, è la Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. Da alcuni giorni Jorit, street artist di fama internazionale, ha svelato il suo nuovo murale realizzato a San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, proprio accanto al suo maxi lavoro dedicato a Diego Armando Maradona. A campeggiare a lato del "Pibe de oro" è il volto di Niccolò, ragazzo di 15 anni affetto da autismo. Il murale, che presenta i tratti distintivi dello street artist per metà napoletano e per metà olandese, è stato dipinto a mano sul muro con bombolette spray: "Vedendo Niccolò si prova una sensazione di totale chiusura occhi bassi e sguardo sfuggente ma passandoci anche solo poco tempo insieme ci si ritrova quasi subito immersi in un mondo totalmente diverso dal quotidiano, un mondo strano dove non si capisce bene il senso delle cose – ha scritto l'artista, le cui opere monumentali hanno abbellito la periferia di Napoli e non solo – Questo fa riflettere perché in fondo non è che sia molto dissimile dalla realtà ‘normale'. In effetti quanti di noi posso dire di aver capito davvero il senso dell' esistere? E poi siamo sicuri che c'è davvero un senso? Comunque se mai ci dovesse essere è quello che si può percepire avendo un esperienza con una persona autistica o comunque con una qualsiasi persona ‘speciale' che più delle cosiddette persone ‘normali' ha necessità di affetto e di cure e trasmette quelle sensazioni molto forti, che si provano quando si riflette su ciò che è davvero importante. Forse il senso è proprio nella relazione con le persone che ci circondano, nel dare e nell'avere; ne dare secondo le proprie capacità e nel ricevere secondo le proprie necessità. Le persone autistiche sono fragili e hanno bisogno di figure specializzate e competenti che si occupino di loro. Un paese progredito deve avere uno stato sociale forte che si prenda cura di ognuno dei componenti di questa società che dovrebbe essere un unica grande famiglia".

I genitori di Niccolò: Con i suoi sorrisi e ci ha reso la vita migliore

Il murale era stato preceduto negli scorsi mesi dal testo di una poesia di Germana Bruno, "Il Piccolo Principe", sull’autismo. E sempre una citazione del "Piccolo principe" chiude l'intervento dei genitori di Niccolò, la cui riflessione è stata pubblicata su Facebook da Jorit a completamento della sua opera: "Per il 2 aprile ormai da qualche anno è stata istituita la giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, che ha avuto il merito di far conoscere ad un numero sempre maggiore di persone un mondo che molti, forse troppi ,ancora ignorano – hanno scritto papà e mamma del ragazzo di 15 anni – Per una strana ironia della sorte in un pomeriggio uggioso pressappoco negli stessi giorni esattamente il 4 aprile di 15 anni fa, uno specialista ci comunicò che quegli strani e buffi comportamenti di Niccolò che a volte tanto ci facevano sorridere e inquietare allo stesso tempo e i suoi silenzi o le poche paroline quelle si davvero buffe, avevano un nome non altrettanto buffo e invece molto inquietante: sindrome dello spettro autistico, inutile dire che 15 anni fa a parte la parola spettro che evocava di per sé scenari cupi, dell'autismo non sapevamo nulla se non stupide idee e pregiudizi. Ci hanno ripetuto più volte che siamo dei genitori speciali ma vi confesso che ho desiderato per anni in ogni singolo giorno della mia vita di poter essere un genitore normale ma è negli stessi anni che ho capito che noi di speciale non abbiamo avuto niente se non Niccolò che con i suoi sorrisi e la sua presenza ci ha reso la vita migliore e ci ha dato la possibilità di incontrare persone meravigliose in questo lungo cammino che ci hanno aiutato e confortato; tenuti in piedi. Per qualche strana magia come per osmosi tutti quelli che hanno incrociato Niccolò sul loro percorso si sono lasciati contagiare da questa gioia, tra queste persone nell'ultimo mese e mezzo si sono aggiunte altre persone, che negli occhi di Niccolò hanno colto tutto quello che di meraviglioso c'è solo per quelli che sanno guardare davvero: l'essenziale invisibile agli occhi".

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