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Giulio Tarro querela Roberto Burioni e due giornalisti: ‘Opera di denigrazione continua’

Il virologo Giulio Tarro ha dato mandato all’avvocato Carlo Taormina di querelare per “opera di denigrazione continua” il professor Roberto Burioni e due giornalisti. Il primo per essere entrato “volgarmente in polemica”, per “ragioni recondite che la magistratura dovrà approfondire”, mentre i giornalisti per le accuse di avere manipolato il curriculum e alcuni articoli.
A cura di Nico Falco
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Il virologo napoletano Giulio Tarro ha incaricato l'avvocato Carlo Taormina di presentare querela verso il professor Roberto Burioni e due giornalisti, accusandoli di una "opera di denigrazione continuamente perpetrata a danno del suo prestigio scientifico professionale e personale". Nel dettaglio uno dei giornalisti avrebbe "divulgato notizie false intorno al curriculum universitario del professor Tarro, addirittura accusandolo di manovre truffaldine tendenti a far emergere una immagine di studioso e di scienziato attraverso la contraffazione di titoli e di risultati della ricerca scientifica, e persino di essere stato al centro di mercimonio di riconoscimenti scientifici internazionali"; il riferimento è ad alcuni premi, come quello per il  "miglior virologo dell'anno 2018" di cui Tarro è stato insignito dalla IAOTP (International Association Of Top Professionals), una associazione non scientifica che fa capo a una società del campo della comunicazione che si occupa di siti web, pubbliredazionali, uffici stampa e video personalizzati.

Per l'altro giornalista, invece, l'accusa è di essersi "prodotto in un’accusa di falsificazione per avere il professor Tarro anticipato la data di pubblicazione di due suoi lavori scientifici". In questo caso, invece, il riferimento è a due articoli pubblicati su una rivista chiamata "International Journal of Recent Scientific Research". Il primo, intitolato "The new coronavirus from the chinese city of Wuhan", ripercorre la scoperta del virus Sars-Cov-2; risulta inviato il 14 ottobre 2019, inviato in una seconda versione il 29 novembre 2019, accettato il 5 dicembre 2019 e pubblicato il 28 gennaio 2020, ma nel testo ci sono i dati dei decessi del 4 febbraio 2020.

Il secondo articolo, sulla stessa rivista, è invece intitolato "Pathogenesis of Covid-19 and the body's responses";  l'articolo, sempre leggendo sul sito, risulta inviato il 6 dicembre 2019, inviato revisionato il 15 gennaio 2020, accettato il 12 febbraio 2020 e pubblicato online il 28 marzo 2020; nelle note vengono  citati degli articoli pubblicati a marzo 2020, due mesi dopo la data dell'invio alla rivista.

Relativamente al professor Burioni, invece, l'avvocato parla di "recondite ragioni che l'autorità giudiziaria dovrà approfondire" che lo avrebbero portato ad entrare "volgarmente in polemica con Tarro"; il medico pesarese, rispondendo a un tweet in cui veniva rilanciata la tesi del napoletano, aveva replicato: "Tarro è stato candidato al Nobel quanto io a Miss Italia".

"Il professor Tarro – scrive l'avvocato Carlo Taormina – rivolgendosi all'autorità giudiziaria romana si è riservato la costituzione di parte civile ponendosi a disposizione della Procura di Roma per essere immediatamente sentito. Tarro, docente universitario di alto prestigio, primario del reparto di virologia del Cotugno di Napoli e oggi primario emerito, legato a momenti fondamentali della virologia mondiale, quale collaboratore di Sabin nella scoperta del vaccino per la poliomielite, diffida persone fisiche, giuridiche e mass media dal consumare opere di diffamazione e denigrazione, ferma la legittimità di un confronto, anche robusto, sulle questioni scientifiche che oggi suscitano particolare interesse".

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